Il paradosso della Serracchiani: sui barconi c’è un avvoltoio, è Salvini…
Il problema non è l’invasione degli immigrati. Neppure la scabbia. Neppure il rischio dei terroristi. Il problema è “l’altro Matteo”. Il paradosso insieme all’inconcludenza danno una miscela esplosiva: le parole di Debora Serracchiani, ne sono una prova. «L’impressione è che Salvini si aggiri sui barconi dei profughi come un avvoltoio, augurandosi che ne vengano sempre di più per poter lanciare strida più acute». Bizzarro, una che non vede nulla né da lontano né da vicino – in compagnia del suo governo – abbia una vista da lince talmente affinata in grado di fargli vedere un Salvini aleggiare su un barcone. Si direbbe che la Serracchiani e tutto il Pd siano ossessionati dal leader del Carroccio.
«Un avvoltoio sui barconi»: il delirio della Serracchiani
La presidente del Friuli Venezia Giulia ha commentato così, in maniera veramente sgraziata, le posizioni del leader del Carroccio sul fenomeno dei richiedenti asilo. Il fenomeno dei barconi e degli scafisti è troppo serio per lasciarlo a dichiarazioni così banali. La posizione di Salvini e parte del centrodestra guarda caso raccoglie il consenso di miloni di italiani che la vedono diversamente in tema di di immigrati e di invasione in atto. La Serracchiani non vede lo scempio nelle nostre città e nelle nostre stazioni, frutto di una presa di posizione ferma da parte del governo, ma vede avvoltoi neri e minacciosi sui barconi. Poi le solite banalità ripetute a pappagallo che tutti conoscono: «La situazione è complessa, ma se qualcuno si tira fuori è peggio per tutti. E questo – sottolinea – è quanto ho detto fin dall’inizio quando le regioni leghiste hanno annunciato di volersi smarcare dall’accoglienza. In Friuli Venezia Giulia facciamo la nostra parte: Veneto, Lombardia e Liguria facciano la loro». Se fare la propria parte significa accogliere accogliere accogliere, senza curarsi del come e del dove, allora siamo spacciati. «Ora la pressione deve essere tutta sull’Europa, che deve assolutamente recedere da una posizione miope e alla lunga autolesionista». Perché non chiede a Renzi di non farsi prendere in giro dall’Europa, anziché scrutare l’orizzonte, vedendo avvoltoi inesistenti?