Proposta in extremis di Juncker, la Grecia potrebbe accettarla
Il presidente della commissione europea Jean-Claude Juncker avrebbe fatto un’offerta dell’ultimo minuto ad Atene per arrivare ad un accordo entro la mezzanotte di oggi, quando scade il piano di aiuti. Lo riferiscono fonti europee ed elleniche, citate dal quotidiano Kathimerini online. Ma un portavoce ellenico avrebbe già detto che “Alexis Tsipras voterà No domenica”. Secondo le fonti citate dal giornale, se Tsipras accettasse l’offerta, dovrebbe farlo per iscritto entro oggi, in tempo per convocare un Eurogruppo d’emergenza per approvare l’intesa, e dovrebbe impegnarsi a fare campagna per il Sì nel referendum. L’offerta di Juncker prevederebbe in particolare l’Iva al 13% per gli alberghi e le strutture turistiche – tetto previsto nella proposta greca poi respinta dalla ex Troika, che chiedeva il 23%. Sempre se l’offerta fosse accettata, riferisce il giornale, i ministri delle finanze dell’eurozona potrebbero fare una dichiarazione per la quale un impegno già preso nel 2012, in cui si prendeva in considerazione una dilazione nel pagamento delle scadenze del debito, abbassamento dei tassi di interesse ed estensione di una moratoria sui pagamenti verso la zona euro sarebbe applicato dal prossimo ottobre.
Grecia, chiusura o apertura al dialogo?
Un portavoce greco ha spiegato che la proposta è stata ascoltata “con interesse. Ma Alexis Tsipras voterà No domenica”. Un atteggiamento oltranzista che sarebbe stato però smentito dall’europarlamentare del Pd Gianni Pittella, secondo cui “in queste ore s’è riaperto il dialogo: Juncker ha elaborato una proposta migliorativa su pensioni e lavoro che non è stata respinta da Atene, la stanno esaminando, e speriamo in un sì nelle prossime ore”. Il premier greco Alexis Tsipras starebbe riconsiderando – dopo aver opposto un primo rifiuto – l’offerta fattagli in extremis stamani dal presidente della commissione europea Jean-Claude Juncker per arrivare ad un accordo entro la mezzanotte di oggi, anche secondo quanto riferisce l’edizione online del quotidiano Kathimerini. Intanto scadono oggi i termini per il rimborso dei prestiti ricevuti dal Fondo monetario internazionale, pagamento di 1,7 miliardi dovuto da Atene, dopo che il 4 giugno la Grecia aveva informato che avrebbe accorpato i quattro pagamenti di giugno al Fmi in un unico esborso. Ma il governo Tsipras ha fatto sapere che non pagherà. Tecnicamente, sarà solo “in arretrato” per il Fondo. Ma a mezzanotte scade anche il programma di aiuti Ue-Bce-Fmi, e dal 1 luglio la Grecia non avrà più un ombrello finanziario a proteggerla.