«La proposta di Renzi sui migranti è demenziale»: è rivolta contro il buonismo

9 Giu 2015 12:16 - di Priscilla Del Ninno

Migranti: è su questo nodo irrisolto che si gioca la partita politica di questa incandescente fase governativa. E mentre la proposta di Renzi di dare incentivi ai Comuni per ricevere i clandestini, e il secco no all’accoglienza degli immigrati di Maroni e Salvini animamo il braccio di ferro tra Regioni e Palazzo Chigi, sulle nostre coste il flusso degli sbarchi è pressoché ininterrotto.

Migranti, altri 342 sbarcati a Vibo

E allora: ancora una volta sono stati intercettati nel Canale Sicilia. In questa circostanza sono centinaia di profughi provenienti dall’Africa subsahariana. Come tanti altri migranti prima di loro, sono approdati nel porto di Vibo Valentia, a bordo del rimorchiatore battente bandiera lussemburghese. Questo ennesimo sbarco, dunque, preannunciato lunedì sera, degli ultimi – solo per il momento – 342 immigrati provenienti dall’Africa subsahariana (Nigeria, Mali, Senegal, Mozambico, Guinea, Costa d’Avorio, Etiopia e Gambia) incista una patologica gestione della questione migratoria, degenerata in una crisi endemizzata ormai da troppo. Una ferita aperta, quella del dramma immigrazione, i cui sintomi colpiscono ormai indifferentemente chi arriva, chi accoglie, e chi è costretto a subire l’accoglienza anche se vorrebbe gridare a viva voce il no ribadito in questi ultimi giorni da diversi leader del Carroccio. E così, anche questi immigrati appena arrivati a Vibo –  272 uomini, 64 donne e sei bambini accompagnati – saranno trasferiti in vari centri d’accoglienza su tutto il territorio nazionale, mentre una minima parte resterà nel Vibonese. A ricevere con tutti gli onori assistenziali di rito anche questi 342 ultimi arrivati, tutto il dispositivo approntato da Prefettura e Questura di Vibo Valentia composto da forze dell’ordine e da personale del 118 e della protezione civile.

Nave con 260 migranti dirottata a Messina

E non è tutto: è stato dirottato nel porto di Messina il pattugliatore svedese Poseidon con a bordo migranti il cui arrivo era previsto invece a Brindisi. La nave militare trasporta circa 260 persone salvate a largo della costa della Libia. La destinazione prevista fino a lunedì era Brindisi: con una riunione in prefettura era stata stabilita la banchina di attracco e attivata la macchina dell’accoglienza e dell’attività investigativa e di identificazione. Poche ore fa, invece, la decisione di far ormeggiare la nave in un porto siciliano, molto più vicino al punto di attracco individuato inizialmente. E nel bailamme degli sbarchi e delle dislocazioni, nel pandemonio dello smistamento nei porti e nei centri d’accoglienza cittadini, ancora una volta il bollettino della guerra migratoria registra l’ennesimo fermo di scafisti e trafficanti umani. E allora, un senegalese e un maliano sono stati fermati a Siracusa dal Gruppo interforze di contrasto al’immigrazione clandestina perché ritenuti gli scafisti del gommone con a bordo 110 migranti, in prevalenza nigeriani, soccorsi dalla nave militare P 51 maltese e fatti sbarcare lunedì nel porto di Augusta. I due sono stati rinchiusi nel carcere di Cavadonna.

Maroni: ho messo il dito nella piaga

«Ho letto che Chiamparino dice che sbaglio, vorrà dire che lui è pronto ad accogliere tutti gli immigrati, lo dica ai piemontesi», ha sostenuto provocatoriamente il governatore Maroni aggiungendo ironicamente – riguardo l’annoso nodo immigrazione – di aver «evidentemente messo il dito nella piaga» se «qualcuno a sinistra ha avuto questa reazione isterica». Poi, non ancora pago, ha deciso di scrivere ai prefetti. «Vi chiedo di sospendere le assegnazioni nei Comuni lombardi in attesa che il Governo individui soluzioni di accoglienza temporanea più eque, condivise e idonee, che garantiscano condizioni reali di legalità e sicurezza»: ha messo insomma nero su bianco il numero uno della Regione Lombardia in una lettera indirizzata ai prefetti per sospendere l’accoglienza di richiedenti asilo disposta dal Governo. «Secondo i dati resi noti dal Viminale nei giorni scorsi – scrive il governatore – la Lombardia è la terza regione italiana, dopo Sicilia e Lazio, come percentuale di presenze di immigrati nelle strutture di accoglienza. Ricordo poi – prosegue il testo della lettera diffuso dall’ufficio stampa di Maroni – che in Lombardia vive già oltre un quinto degli immigrati regolari presenti in Italia, molti dei quali in cerca di lavoro. È quindi impensabile inviare in Lombardia altri immigrati prima di aver riequilibrato la distribuzione». Per l’ex ministro dell’Interno ed ex segretario della Lega, infine, «l’eccezionale afflusso di cittadini stranieri sul nostro territorio, a seguito degli sbarchi sulle coste italiane, impone una gestione molto attenta del fenomeno migratorio».

Salvini: il Nord non è un soggiorno per clandestini

Un monito che il presidente della Lombardia lega a fil doppio alla convinzione secondo cui «la soluzione al problema dell’immigrazione clandestina, componente preponderante anche dell’ondata di arrivi di quest’anno, resta il blocco delle partenze dalle coste africane, attraverso il coinvolgimento dell’Ue, dell’Onu e di tutta la comunità internazionale». Una risposta più che netta alla proposta del premier – rispedita al mittente – di «dare incentivi, anche nel patto di Stabilità, a quei comuni che ci danno una mano nel gestire l’accoglienza dei migranti», una proposta definita da Matteo Salvini «demenziale», anche perché «concedere ai sindaci la deroga del patto di stabilità interno per i clandestini, e non per i bimbi e di disabili scatenerebbe lo scontro sociale», rileva il leader leghista che ha anche tradotto la missiva istituzionale di Maroni nell’avvertimento indirizzato al governo con cui il leader del Carroccio ha tuonato: «Se Renzi e Alfano pensano di prendere il Nord come soggiorno per i clandestini hanno sbagliato tutto». Secondo Salvini, infatti, l’intera situazione va risolta con il semplice «buon senso»: «Non possiamo far arrivare mille persone al giorno – ha ribadito ancora una volta Salvini – . La gente dice basta. Questa non è assistenza, è un business». Ma anche quest’ultima considerazione, ahinoi, aprirerebbe tutto un altro, sconfinato, file…

 

 

Commenti

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  • Mauro 22 Gennaio 2018

    Invece di mandare militari italiani in Niger per fare un piacere alla Francia che3 ci ha sempre i***** (L’ultima vedi bombardamento in Libia) mettiamoli in difesa delle coste italiane. Per il resto hanno già detto tutto gli altri commentaristi