Putin alla Ue: «Con le sanzioni targate Usa perdete 100 miliardi di dollari»

19 Giu 2015 17:09 - di Giovanni Trotta
Vladimir Putin a San Pietroburgo

Che le sanzioni adottate dall’Unione europea contro la Russia danneggiassero più che altro l’Europa, lo si era capito da tempo. Ora arriva anche la conferma. I danni causati all’Unione europea dalle sanzioni contro la Russia per la crisi ucraina «potrebbero sfiorare i 100 miliardi di dollari», ha detto infatti il presidente russo Vladimir Putin intervenendo al Forum economico di San Pietroburgo. «Ci sono stati diversi calcoli da parte dei nostri partner europei – ha spiegato Putin -, qualcuno ha parlato di perdite per i produttori europei che ammontano a 40-50 miliardi di dollari. Gli ultimi dati che ho sentito dall’Europa indicano che potrebbero sfiorare i 100 miliardi». Inoltre, le sanzioni comminate a Mosca dalla Ue su pressioni americane per la crisi ucraina, hanno danneggiato unilaterlamente chi le ha messe in atto: «Alla fine dello scorso anno si prevedeva una grave crisi in Russia e questo non è successo: siamo riusciti a stabilizzare la situazione economica», ha detto ancora il leader del Cremlino, aggiungendo che «oggi la Russia è aperta al mondo per la cooperazione economica, scientifica e umanitaria. Siamo assolutamente sicuri del nostro successo». Putin ha poi lanciato un duro attacco a Washington: «Gli Stati Uniti cercano costantemente di imporci i propri standard e le proprie decisioni senza tenere conto dei nostri interessi. In sostanza – ha ironizzato il leader del Cremlino – ci dicono: noi sappiamo meglio di voi di cosa avete bisogno». «Ad esempio – ha proseguito il presidente russo – durante la discussione sull’Iraq prima di introdurvi truppe internazionali, il modello adottato dagli Usa in questo dibattito era: chi non è con noi è contro di noi. Ma non è un dialogo – ha denunciato Putin -, questo è un ultimatum e non bisogna parlare il linguaggio degli ultimatum con noi».

Putin accusa: gli Usa vogliono un’altra Guerra Fredda

Per Putin la Casa Bianca sta spingendo il mondo verso una nuova Guerra Fredda: decisioni globali come quella adottata 13 anni fa dagli Stati Uniti di abbandonare il trattato Abm che vieta la sperimentazione e l’attuazione di una difesa anti-missile, spingono il mondo verso una nuova Guerra Fredda, ha detto dal palco del Forum economico di San Pietroburgo, definendo la decisione dell’allora presidente Usa George W. Bush «un passo che porta tutti noi vero una nuova corsa agli armamenti». E a proposito della crisi ucraina, causa dell’attuale attrito internazionale, Putin ha considerato che «Russia e Ucraina, qualunque cosa avvenga, sono destinate a un futuro comune», ricordando anche che le due repubbliche ex sovietiche condividono storia, cultura e radici spirituali. E comunque, «la retorica delle sanzioni dei politici europei contro la Russia non ha prospettive». Lo ha detto il primo vice premier russo Igor Shuvalov intervenendo a San Pietroburgo. «Gli europei vogliono fare affari con i russi – ha affermato Shuvalov – e i russi possono investire in Europa. Questa restrizione artificiale sotto forma di sanzioni – ha proseguito il vice premier di Mosca – non può durare a lungo».

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