Ma quali Paesi in guerra, le sinistre ci hanno ingannato sui richiedenti asilo

19 Giu 2015 19:59 - di Antonio Pannullo
Migranti a Castelnuovo di Porto vicino Roma

Sorpresa: tutte le storie lacrimose che ci raccontano il governo, il Pd, i troppi talk show in televisione relative a intere popolazioni che fuggono da Paesi in guerra, da feroci dittature sanguinarie, questi esodi che l’Italia dovrebbe accogliere in modo compassionevole, insomma, sono appunto tutte storie: favole, balle, grimaldelli per far entrare in Italia nuovi elettori della sinistra e frequentatori di chiese e moschee. Clandestini, appunto, immigranti illegali. Ecco come stanno le cose, e non lo dicono Salvini e la Le Pen, ma addirittura l’Eurostat, l’Ufficio di statistica della Commissione europea, che giovedì ha diffuso i dati sui richiedenti asilo in Europa. Ripetiamo che i richiedenti asilo politico sono coloro che debbono fuggire forzatamente da una situazione che mette in pericolo la loro vita o da una feroce e sanguinosa guerra civile. Tutti i politici di sinistra, seduti nelle poltrone degli studi televisivi, evocano spesso la Siria come esempio di queste situazioni disastrose. Sarà, ma anche su questo ci sarebbe da discutere. Comunque neanche questo è vero, dice Eurostat, che non è la Lega, che in Italia i primi tre Paesi i cui abitanti hanno richiesto asilo sono Paesi… in pace. Non ci risulta infatti che né GambiaSenegalNigeria siano sconvolte da rivoluzioni o guerre civili, e per giunta da anni. E la Siria? Nessuna traccia, infatti dietro queste tre nazioni seguono Mali e Pakistan, altri due Paesi in pace. Sì, in Nigeria ci sono i terroristi islamici di Boko Haram nel Nord che rapiscono ragazze e compiono attentati, ma in un Paese di oltre 100 milioni di abitanti capita anche questo. Anche in Pakistan i talebani compiono attentati, ma di qui a definirla una guerra civile ce ne corre.

I richiedenti asilo in Italia vengono da nazioni in pace

Sempre secondo Eurostat, su diecimila domande di asilo fatte in Italia, ne sono state accolte solo la metà, ossia cinquemila. Quindi, quest’ondata di profughi che scappano da presunte guerre e/o persecuzioni non esistono, sono un’invenzione, una favola, una storiella per bambini. Ma gli italiani rischiano di bersela, soprattutto se offerta dai partiti della sinsitra, dalla chiesa, dalla televisione, dal sindacato: non tutti hanno tempo e voglia per documentarsi sull’asilo politico, sui profughi e sui richiedenti asilo. È l’ennesimo inganno fatto agli italiani per mascherare l’incapacità di gestire una situazione, con la nostra Marina militare ridotta a fare da traghetto gratuito, ossia a prendere in loco i migranti e a portarli in casa nostra a decine di migliaia. Ma oltre all’incapacità c’è anche la fredda volontà di utilizzare questi drammi, dei clandestini, per finalità che di umanitario non hanno proprio nulla: voti, soldi, carità pelosa, religione. In Europa la situazione è leggermente diversa: in tutto sono state, in questo primo trimestre del 2015, 185mila le richieste di asilo giunte nei Paesi Ue, con una allarmante crescita dell’86 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anni precedente. E indovinate qual è la prima nazione, per domande di asilo in Europa? Il Kosovo, dove la guerra è finita da almeno una quindicina d’anni….

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