Renzi a pranzo con Lula. Quello che ci sbeffeggiò su Cesare Battisti…
A colazione con Luis Inàcio Lula da Silva. Matteo Renzi non ne ha mai fatto mistero: per lui essere amico e compagno dell’ex presidente comunista e filocastrista brasiliano è un fiore all’occhiello. Ogni occasione è buona per invitarlo a pranzo o abbeverarsi alle sue lezioni di comunismo. Tutto il resto per Renzi è nulla. Come il fatto che il Brasile, dove Lula continua a fare il bello e il cattivo tempo, non consegna all’Italia il terrorista Cesare Battisti, processato e condannato a due ergastoli per quattro omicidi e a svariati anni di carcere per insurrezione armata, possesso illegale di armi, rapina, furto. Battisti oggi 61enne, durante gli anni di piombo insanguinò l’Italia con la formazione dei Pac, i proletari armati per il comunismo. Renzi solo un mese fa aveva avuto l’opportunità di farlo ritornare in Italia in cambio della consegna del banchiere Henrique Pizzolato, l’ex-direttore del Banco do Brasil accusato di tangenti. Uno scambio alla pari che però non è stato neanche preso in considerazione.
Renzi e Lula a pranzo e le proteste del centrdestra
Il tête-à-tête tra Renzi e Lula ha scatenato le polemiche nel centrodestra. «L’ex presidente brasiliano Lula a suo tempo prese la decisione vergognosa di negare l’estradizione in Italia del terrorista rosso Cesari Battisti. Renzi ora lo invita pure a pranzo e magari anche a spese degli italiani – ha detto Elvira Savino, deputata di Forza Italia – Presenterò un’interrogazione parlamentare per chiedere quanto sia costato ai contribuenti questo pranzo perché se Renzi ci tiene proprio a invitare chi ha garantito a un terrorista di fare la bella vita al mare in Brasile invece di scontare la sua pena nelle patrie galere, almeno il conto lo paghi lui e non lo addebiti ai cittadini».