Scandaloso, è già libero il rom 19enne a bordo dell’auto killer di Roma

4 Giu 2015 14:59 - di Guglielmo Federici

Vergognoso, è stato già rimesso in libertà Samuele, il rom 19enne arrestato, insieme al fratello e alla compagna di quest’ultimo, erano nella vettura che ha seminato tragedia in via Battistini a Boccea, uccidendo la 44enne filippina Corazon Abordo e ferito gravemente altre otto persone. Roma è ancopra sotto choc, attonita per l’accaduto. Ora si aggiunge la rabbia e la frustrazione di non vedere affidati alla giustizia coloro che erano nell’auto. A quanto riferito dal difensore, l’avvocato Carola Gugliotta, il gip di Roma Pieratti ha convalidato il fermo ma ha deciso di scarcerare il giovane, che non era alla guida, non ritenendo valida dunque l’accusa di concorso in omicidio volontario.

Rom 19enne scarcerato: “Non c’è omicidio volontario”

L’avvocato difensore ha usato parole prive di ogni sensibilità di fronte al dolore a catena provocato dai tre rom alla guida spericolata della vettura. «È andata bene, il gip ha ritenuto di convalidare il fermo ma a carico del ragazzo, che era passeggero, ha ritenuto che non siano sussistenti gli elementi di colpevolezza e quindi lo ha rimesso in libertà», ha detto al termine dell’interrogatorio di garanzia l’avvocato Gugliotta, uscendo dal carcere di Regina Coeli. Morale della favola, a breve il giovane rom sarà rimesso in libertà. «Parlando col giudice ha ribadito quanto detto dalle altre persone interrogate e questa versione è stata ritenuta credibile perché hanno detto tutti quanti la stessa cosa», aggiunge l’avvocato. I tecnicismi alla base della scarcerazione del giovane rom a bordo dell’auto killer lascia il tempo che trova e lascia soddisfatti solo i difensori. Una città intera – ma non solo – è invece arrabbiata e avvilita. Le tensioni in questi giorni in città, la rabbia sulla rete sono destinate a crescere di fronte a questa scarcerazione che inevitabilmente sarà presa per uno schiaffo. Il reato di omicidio volontario può essere ipotizzato di fronte a un’evidenza dei fatti che non lascia spiragli a dubbi, come nel caso del dramma di Boccea. Il fatto è  che i giudici sono restii ad ipotizzare tale reato, in assenza dell’aggravante di omicidio stradale nel codice penale, reato su cui si discute senza costrutto da tempo. Anche in questo caso è andata così e questi sono i risultati: la libertà. Speriamo non la libertà di ripetere gesta così sconsiderate e folli. È l’unica speranza che rimane. Il che è scandaloso.

 

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