Confindustria, schiaffo a Renzi: «L’Italia non conta più nulla»
«E demoralizzante vedere che quando fanno i vertici che contano non ci invitano più». Perciò se ne è accorto anche Giorgio Squinzi, bontà sua, che non contiamo un cappero salato. Cosicchè a Matteo Renzi saranno fischiate le orecchie. E pure tanto. Già, perchè se anche il rappresentante dei “poteri forti” prende coscienza di questo dato di realtà, i problemi per il barcollante governo del parolaio fiorentino non possono che essere destinati ad aumentare. Commentando l’ultimo vertice Merkel-Hollande sulla Grecia, alla mostra di Confindustria in Expo, Squinzi ha infatti spiegato di non trovar giusta «questa diarchia Merkel-Hollande» augurandosi che «alla fine si ritorni nella giusta considerazione verso il nostro Paese». Augurio di prammàtica, che quanto alla realtà la storia è ben diversa e testimonia tutta l’inconsistenza dell’Italia nei vertici coi partner europei.
In realtà Squinzi attacca Renzi
Se, perciò, per il buon Squinzi « è inspiegabile che Hollande abbia più voce in capitolo di noi» nei vertici internazionali sulla Grecia perché, aggiunge, «ho difficoltà a capirlo soprattutto conoscendo l’andamento e i numeri della Francia in questo momento», non è invece in dubbio il ruolo egemone della Germania. Secondo il leader di Confindustria, infatti, «che Merkel parli da una posizione più forte è innegabile». Ma guarda un po’: mica c’era bisogno del placido Squinzi per avere queste certezze. E tuttavia questo è un segnale preciso. Segnale che i supporter di Matteuccio si stanno domandando se sia ancora il caso di sostenerlo o se, invece, sia meglio consegnarlo al suo destino. Perchè una cosa è certa: quel che noi denunciamo da tempo, e che adesso è sotto gli occhi di tutti, è pure confermato dal patron di quelli che sono stati i primi supporter di Renzi. Ovvero, che il suo governo non solo non conta nulla in Europa, ma che non ha alcuna voce in capitolo neppure sulle questioni che lo riguardano direttamente. Amen.