Storace: «La casa comune? Io ci sto, ma Giorgia apra alla partecipazione»

3 Giu 2015 13:13 - di Valeria Gelsi
storace

«Mi metto a disposizione di un grande progetto, e di una persona più giovane e fresca di me, per darle una mano». Francesco Storace risponde alla chiamata di Giorgia Meloni per la costruzione di «una casa comune di destra» e, insieme, annuncia che nel suo partito, La Destra, farà un passo indietro. Al congresso di fine anno, «lascerò la guida del movimento, perché – spiega – ognuno deve essere consapevole della propria stanchezza».

La Destra verso il congresso

La Destra non confluirà in FdI. Non automaticamente almeno, perché «queste sono decisioni da congresso», chiarisce il leader in una intervista a Il Tempo, sottolineando però che questo è il momento delle scelte. «A destra c’è uno spazio grande, ma dobbiamo crederci», è l’avvertimento di Storace alla luce delle regionali in cui FdI ha dimostrato di avere «una corazza impermeabile perfino all’avanzata leghista». Non significa, per Storace, che la Lega vada vista come un competitor cui «resistere», ma come un partner con cui interagire con pari dignità, all’interno di quel «fronte anti Renzi» da cui si può far nascere un’alternativa. «Ho molto apprezzato – sottolinea Storace – l’alleanza proposta in Toscana e nelle Marche, che è stata genuina, vera, identitaria, antagonista rispetto a Renzi ed estranea al trasformismo di altri partiti del centrodestra».

Puntare su primarie e programmi

Storace dice esplicitamente che pensa a Meloni quando parla di una «persona giovane e fresca» cui dare una mano. Ma chiarisce anche che le leadership si costruiscono dal basso: «Senza base non c’è altezza. Serve un’indicazione che provenga dal popolo». Per Storace, dunque, la guida del nuovo fronte anti Renzi dovrà essere indicata con le primarie e non potrà essere «scollegata dai contenuti». Il leader della Destra elenca i principali: il rapporto con l’Europa, la lotta all’immigrazione clandestina, le questioni legate al valore della famiglia, l’etica in politica, la difesa della rappresentanza.

L’appello di Storace a Giorgia Meloni

Ma se primarie e programmi sono obiettivi di medio termine, il primo passo da fare spetta alla giovane leader di FdI: «Apra il partito alla partecipazione. Io non le chiederò mai di rinunciare al suo simbolo, non è giusto farlo e non serve. Ma deve cominciare a parlare a tutti per coinvolgere, senza farsi prendere la mano dal “nuovismo”. Certo, se ci sono giovani è meglio, ma – è la conclusione di Storace – il criterio deve essere credere nell’obiettivo di una casa comune della destra. Che può essere, perché no, anche la stessa FdI».

 

 

 

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