Il Texas sfida la Corte Suprema: gli impiegati non celebreranno nozze gay

29 Giu 2015 12:35 - di Giovanni Trotta
Un ufficio comunale in Texas

Il Texas, lo Stato della Stella solitaria, conferma la sua vocazione tradizionalista e conservatrice, sfidando la Corte Suprema federale americana sulle nozze gay. Il procuratore generale Ken Paxton ha detto infatti che gli impiegati statali del Texas possono impedire la celebrazione delle nozze tra persone dello stesso sesso, in base alle convinzioni religiose degli stessi dipendenti. «È importante notare però che ogni impiegato che voglia difendere le proprie convinzioni religiose e che scelga di non rilasciare licenze relative alle nozze gay, potrebbe affrontare controversie e anche una multa», ha detto Paxton, aggiungendo però che «numerosi avvocati sono pronti ad aiutare gli impiegati difendere le loro convinzioni religiose e da parte mia farò tutto quello che posso da questo ufficio per essere una voce pubblica in difesa dei diritti dei suoi dipendenti». Il parere del procuratore generale, che il governatore dello Stato Dan Patrick aveva chiesto la scorsa settimana – arriva appena due giorni dopo che l’alta corte in una storica sentenza aveva annullato il divieto di matrimonio gay in Texas e in una dozzina di altri Stati. Alcuni impiegati della contea cominciarono immediatamente il rilascio delle licenze alle coppie dello stesso sesso, mentre molti altri hanno detto che avrebbero aspettato fino a quando vi fossero delle linee-guida chiare su come procedere.

I dipendenti statali del Texas potranno rifiutarsi di concedere licenze

La vicenda ovviamente diventa strettamente giuridica più che politica: Paxton ha ancora chiarito che in ogni caso giudici e giudici di pace, tuttavia, potrebbero essere in grado di rifiutare di sposare le coppie gay, perché ci sono altre figure dotate della possibilità di celebrare matrimoni, come ad esempio membri del clero.In pratica, la tesi secondo cui i singoli dipendenti possono rifiutare di servire le coppie dello stesso sesso si basa sul cosiddetto concetto di “onere eccessivo”, che dice questi servizi possono essere negati se possono essere ricevuti altrove senza sottoporre la coppia a un eccessivo disagio. L’argomento è lo stesso su cui si fonda recente spinta da parte dei funzionari pubblici del Texas tesa a limitare ulteriormente l’accesso all’aborto. Insomma, si va verso lo scontro aperto: i funzionari contrari alle nozze gay ostacoleranno la richiesta di licenze, andando però incontro a un’ondata di ricorsi, mentre qualcuno pensa addirittura di citare in giudizio lo Stato del Texas. Molti conservatori considerano la decisione della Corte Suprema americana sbagliata perché ignora il testo e lo spirito della Costituzione per difendere un diritto che secondo loro in realtà non esiste. Secondo Paxton, poi, è quantomeno singolare che il giuramento dei dipendenti pubblici, che termina con la frase “che Dio mi aiuti”, debba poi costringerli a fare qualcosa che  è in contrasto con i precetti della loro religione.

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