Turchia, giustizia per la “donna in rosso”: l’agente pianterà 600 alberi
Il poliziotto che spruzzò spray al pepe sul volto della “donna in rosso” nelle proteste di Gezi Park a Istanbul è stato condannato a venti mesi di prigione con pena sospesa e a piantare 600 alberi. Il processo a carico del poliziotto, Fatih Zengin, si è concluso con la condanna per «violenze fisiche» e «cattiva condotta professionale». La foto della donna con un vestito rosso colpita mentre si trovava sola e inerme nel parco è diventata una delle immagini-simbolo di Gezi. Il suo nome è Ceyda Sungur, ed è una studentessa. È diventata famosa, suo malgrado, durante i giorni della resistenza contro le cariche degli agenti. I fatti sono avvenuti il 28 maggio 2013. Ora la “donna in rosso”, come è stata chiamata finché i giornalisti non hanno scoperto il suo nome, ha finalmente avuto giustizia.
Gezi Park, giustizia per la “donna in rosso”
Durante un’udienza nel mese di marzo, Zengin aveva detto di aver eseguito un ordine. Un’affermazione negata da Ramazan Emekli, capo della polizia di Beyoglu, il quartiere in cui si trova il parco Gezi: «Non c’era bisogno di usare lo spray contro la donna in quella circostanza». Una testimonianza contraria a quest’ultima era però stata data dal comandante di una delle unità antisommossa impegnate quel giorno, Zeki Bayrak. Emekli è a sua volta imputato con l’accusa di aver bruciato le tende di alcuni dimostranti durante le proteste.