Un’altra chicca dall’Espresso: dopo Ramelli nel mirino finisce Evola
All’Espresso si lavora alacremente quando c’è da scrivere sulla destra, soprattutto se estrema. Ma si lavora così: si prende la pagina dell’Osservatorio sulle nuove destre di Saverio Ferrari (ex Avanguardia Operaia) e, semplicemente, si riporta quasi per intero prendendo per oro colato quanto scrive quel sito notoriamente obiettivo, inclusivo e aperto al dialogo con gli avversari (al punto da pubblicare anche gli indirizzi dei fascisti nominati, stile anni Settanta). Era già avvenuto in occasione dell’anniversario della morte di Sergio Ramelli: l’Espresso aveva insinuato, pubblicando una foto non verificata, che Ramelli aveva preso parte al giovedì nero del 1973 a Milano in cui morì l’agente Marino e che dunque era un attivista abituato agli scontri, tutt’altro che un “martire”.
Il sole nero di Julius Evola
Adesso, nel mirino dell’osservatorio di Ferrari finisce la Festa del Sole che si apre nel fine settimana a Rosate,vicino Milano, organizzata dal gruppo Lealtà e azione. Ebbene secondo loro (l’Osservatorio e l’Espresso che riprende pari pari le sue interpretazioni critiche tramite lo stesso giornalista che cercò di infangare la memoria di Ramelli, cioè Michele Sasso) si tratterebbe di un appuntamento in cui le destre si riuniscono per riti neonazisti e anche un po’ neopagani. Il sole non sarebbe quello che splende in estate ma, udite, “il sole nero di Julius Evola diventato simbolo e mistica dei nazisti e logo della comunità militante dei dodici raggi, gruppo neonazista del varesotto, tra gli organizzatori del compleanno di Hitler lo scorso aprile” (così scrive l’Espresso). Ed ecco che il povero Evola, che fu filosofo (e che castigò il nazismo nelle sue Note sul III Reich), viene degradato a ispiratore di gruppuscoli filohitleriani. Non solo, perché poi il sole nero venga associato a Evola non si sa (se non per il fatto che una casa editrice chiamata appunto Il Sole Nero ha pubblicato alcune sue opere) mentre nell’assai vasta bibliografia del Barone non risultano opere dedicate al sole nero che sarebbe un simbolo elle SS.
Manca solo il salto nel cerchio di fuoco
In tutto ciò non c’è notizia, com’è evidente, ma pura manipolazione visionaria per alimentare lo spauracchio dell’uomo nero (come il sole). E non potendo dire che al pericoloso raduno si recheranno Salvini e Berlusconi, l’Espresso non trova di meglio che scrivere che tutto ciò avviene mentre sullo sfondo si staglia l’accordo siglato tra i due per dare la scalata a Milano. Il che sarebbe un grosso guaio perché il neonazismo ritornante subito allestirebbe riti druidici sulla scia di quanto avviene a Stonhenge per il solstizio. Ma chi ci va allora a questa festa? Simone Di Stefano, numero due di CasaPound, Carlo Fidanza di Fratelli d’Italia, il leghista Igor Iezzi e il consigliere di FI Giulio Gallera. I quali poi, in dispregio dei milanesi democratici, intoneranno l’inno al Roma di Puccini: “Sole che sorgi libero e giocondo…”. Insomma, manca solo il salto nel cerchio di fuoco, ultimo tassello ansiogeno del quadretto orrorifico disegnato dai nuovi antifascisti. Molto più ottusi e disinformati dei loro padri.