Bavaglio ai giornalisti, maggioranza nel caos e il governo cerca una toppa

24 Lug 2015 18:05 - di Redazione

Bavaglio ai giornalisti, la maggioranza s’incarta e il governo prova a metterci una toppa.  “Ho riserve di carattere generale, sulle sanzioni, ho delle perplessità, delle riserve e c’è una riflessione da fare”: lo dice il ministro della Giustizia Andrea Orlando, in evidente imbarazzo,  sull’emendamento di Ap al ddl penale che prevede l’introduzione del carcere per chi diffonde le conversazioni svolte di nascosto. “Questo è un emendamento che dovremmo valutare nell’impatto complessivo, perché in generale sono contrario alle sanzioni che prevedono il carcere per veicolazione di informazioni- sottolinea Orlando , intervistato da Ilfattoquotidiano.it. -Va specificato che si va a colpire chi carpisce informazioni in via fraudolenta”. “Non è l’orientamento del governo prevedere la galera per i giornalisti, c’è ancora il bicameralismo, vedremo il testo finale”, aggiunge il ministro.

L'”incidente” dell’emendamento Pagano innesca comunque la tensione tra gli alleati governo. Maurizio Lupi, capogruppo di Ap alla Camera, difende a spada tratta l’iniziativa del suo parlamentare e dichiara di non voler sentir parlare di bavaglio alla stampa.  “Chi straparla dell’emendamento di Area popolare sulle intercettazioni come di un bavaglio alla stampa non sa quel che dice. Non c’è nessun bavaglio, anzi una norma che tutela la corretta informazione. Si può ovviamente discutere sulle sanzioni, ma il fatto che non si possano intercettare fraudolentemente, e conseguentemente diffondere, conversazioni tra privati è un principio sacrosanto in ogni civiltà giuridica”.

L’autore dell’emendamento ribadisce da parte sua la bontà dell’iniziativa . “Niente più abusi con le intercettazioni e rispetto della privacy, non ci sarà alcun bavaglio per la stampa e sarà pienamente garantito il diritto alle indagini dei giudici”, così afferma Pagano, che sottolinea: “Questo lo spirito degli emendamenti sul tema approvati in commissione Giustizia alla Camera nell’ambito della riforma del processo penale”. “Un testo equilibrato e bilanciato – prosegue -, risultato di un confronto positivo tra le diverse forze di maggioranza su un tema che dieci anni fa era un tabù e che oggi può arrivare a una svolta di buon senso, a garanzia di tutte quelle persone che senza motivo da un giorno all’altro si trovano sottoposte alla gogna mediatica”. Una bufera politico-mediatica è in arrivo.

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