Berlusconi: «Voglio morire presidente di FI. Il partito resta, ma non basta più»

22 Lug 2015 11:56 - di Redazione
berlusconi

«Forza Italia resta, non cambio un nome bellissimo. È parte della mia vita e io voglio morire presidente di Forza Italia». A cena con i deputati azzurri, Silvio Berlusconi ha usato toni rassicuranti e parole di elogio per venire a capo di una situazione di tensione che si protrae da tempo e che fa apparire il partito come una polveriera.

Berlusconi galvanizza i deputati

«Il partito siete voi, siete i parlamentari leali che mi hanno difeso quando ho avuto bisogno», ha proseguito il Cavaliere, che all’incontro è arrivato sull’onda di molteplici criticità: dalle tensioni all’interno del cerchio magico all’addio annunciato di Verdini fino ai malumori di giornata per le assegnazioni dei ruoli nelle presidenze della Camera. Un quadro complesso cui il leader azzurro ha reagito cercando di galvanizzare i presenti, una folta pattuglia della quale però non hanno fatto parte i verdiniani e la quarantina di deputati fittiani ancora nel gruppo.

L’Altra Italia per attrarre gli astenuti

Le file dei fedelissimi Berlusconi ha cercato di compattarle assicurando anche che non ha alcuna intenzione di rottamare la “vecchia” classe dirigente, anche se Forza Italia da sola non è più sufficiente. Di nuovo, come fatto ripetutamente nelle ultime settimane, il Cavaliere ha tirato fuori quei sondaggi che parlano di un 54% di italiani stufo di «questa politica e che non va a votare». È a loro, a quei 24 milioni di voti, che deve rivolgersi l’Altra Italia, l’idea di un movimento, di quella «casa della speranza», venuta fuori dopo un focus. «Per convincere la gente a votare per noi non è sufficiente dire che si abbassano le tasse», ha sottolineato il Cav, rilanciando la necessità di un’idea nuova, da cui siano banditi i professionisti della politica. «FI – ha detto – sarà il lievito dell’Altra Italia».

Le stoccate agli ex e la difesa della Rossi

Non sono mancate comunque alcune stoccate agli ex colleghi di partito, che però Berlusconi ha scelto di non citare direttamente, preferendo virare nuovamente sugli elogi a chi è rimasto, sottolineando che «dentro FI non ci sono professionisti della politica. Quelli che c’erano sono andati via». Insomma un discorso, quello del leader azzurro, che ha avuto come obiettivo quello di puntellare i deputati rimasti al suo fianco, provando a rasserenare il clima. Ed è proprio per gettare acqua sul fuoco che Berlusconi davanti ai deputati ha elogiato Mariarosaria Rossi. Una difesa dopo giorni di tensione anche dentro il cerchio magico: «Mariarosaria – ha sottolineato – ha la mia fiducia assoluta, ha preso in mano un partito in condizioni disperate e sta reggendo la sua posizione ottimamente».

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