Bigliettaia aggredita in metro da rifugiato. Ma la accusano di razzismo
Una operatrice di biglietteria in servizio alla stazione metro A di Ottaviano, è stata aggredita da un passeggero, un rifugiato originario del Mali. «Atac ha immediatamente avvisato le forze dell’ordine, che sono intervenute. Atac, nell’esprimere la propria solidarietà alla lavoratrice, stigmatizza l’accaduto, giudicando intollerabile l’uso della violenza, fisica o verbale, contro lavoratori che ogni giorno contribuiscono in maniera fattiva al funzionamento della mobilità cittadina». Secondo le successive ricostruzioni vi sarebbe una discussione per un abbonamento sfociata con qualche accusa di razzismo dietro l’aggressione verbale all’operatrice di biglietteria in servizio alla stazione metro A Ottaviano denunciata dall’Atac. Da una prima ricostruzione, sembra che tutto sia nato intorno alle 10.30 quando un cittadino del Mali, un rifugiato con i documenti in regola, non è riuscito ad entrare in metro con il suo abbonamento, non funzionante o forse scaduto. L’immigrato ha telefonato a un assistente sociale per chiedergli aiuto. Al suo arrivo l’uomo avrebbe iniziato a discutere con la dipendente accusandola anche di essere razzista. Durante la lite la donna si è sentita male, ma poi avrebbe rifiutato l’ambulanza. Sul posto è intervenuta la polizia. La lavoratrice si sarebbe riservata di presentare querela.
Bigliettaia aggredita, il Pd ammette: «Roma è un Far West»
Tra i primi a protestare per il degrado della metro A a Roma e per la condizione di insicurezza in città, c’è un esponente locale del Pd, il che fa capire come la salute politica della giunta Marino sia sempre più cagionevole. «Molte stazioni della metro – attacca Stefano Pedica – sono diventate terra di nessuno e perciò l’Atac deve intervenire subito per rafforzare la sicurezza». Nella nota il compagno di partito di Ignazio Marino rincara la dose contro il sindaco: «Non è più tollerabile lo stato di degrado e di insicurezza delle stazioni delle linee A e B della metro – sottolinea – Tra borseggiatori, accattoni e nomadi sono diventate un Far West. Servono controlli seri e rigidi. Va messo un argine a tutti i malintenzionati che purtroppo continuano ad agire indisturbati, altrimenti la situazione rischia di degenerare completamente». E se lo dicono quelli del Pd è segno che la pazienza nei confronti di Marino è finita davvero.