Cassonetti in fiamme e tangenziale bloccata: Action scatenata a Roma
Cassonetti dell’immondizia piazzati in mezzo alla strada e incendiati, ingressi della tangenziale bloccati e disagi enormi alla circolazione. A Roma il movimento per la casa Action ha dato vita a scene da guerriglia urbana, tenendo in scacco la zona di viale Castrense, con ripercussioni su tutto il quadrante della città a ridosso di Santa Croce in Gerusalemme.
La guerriglia di Action
Le proteste sono iniziate intorno alle 7.30, finendo per interessare tutta l’ora di punta. I facinorosi, un centinaio, hanno posizionato i secchioni in strada e poi li hanno incendiati. Sul posto sono arrivate diverse pattuglie di polizia, vigili urbani e vigili del fuoco. Il pretesto per la guerriglia è stato la chiusura del centro di accoglienza alloggiativa temporanea di viale Castrense, una ex scuola occupata nel 2003 e poi trasformata in Caat. I militanti di Action chiedevano che gli occupanti del centro ottenessero un alloggio popolare. «Questa chiusura senza assegnazioni di case popolari per gli abitanti aventi diritto, come a breve succederà per l’occupazione di viale Carlo Felice, avviene nella totale violazione delle delibere della giunta capitolina che prevedono le quote di riserva di Edilizia residenziale pubblica», si leggeva in una nota del movimento, che ha chiesto anche un incontro al sindaco Ignazio Marino.
La replica di Ignazio Marino
«Avere una casa è un diritto importantissimo, ma certe forme di protesta, come quella di questa mattina, durante cui sono state bloccate le strade e incendiati i cassonetti, sono inaccettabili», ha commentato Marino, per il quale «questo non è protestare, questo è vandalismo».