La crisi della Grecia? Secondo il Fmi chi rischia di più è la Germania…
L’incertezza sul nuovo salvataggio della Grecia potrebbe mettere a rischio la fiducia e la ripresa in Germania. Lo afferma il Fmi, sottolineando che i ”rischi di nuovi stress nell’area euro sono aumentati” dopo la scadenza del salvataggio greco il 30 giugno. ”Per la Germania il maggiore rischio di breve termine e’ che le tensioni possano indebolire la fiducia nell’espansione economica”. A sostenere l’economia tedesca, per la quale il Fmi prevede continui una crescita moderata, sono il doppio stimolo che arriva dal calo dei prezzi dell’energia e dal quantitative easing. Ma anche il deprezzamento dell’euro. Il Fmi conferma una crescita del +1,6% nel 2015 per la Germania e dell’1,7% nel 2016.
Fmi: Germania esposta per la crisi greca e cinese
Il Fmi ribadisce che la Germania dovrebbe investire di più nelle infrastrutture pubbliche per rafforzare le sue prospettive di crescita e alleviare gli effetti negativi dell’invecchiamento della popolazione. ”Aumentare gli investimenti pubblici, l’occupazione delle donne e la concorrenza nei servizi potrebbe aiutare ad affrontare le sfide” che si potrebbero presentare, afferma Enrica Detragiache, responsabile della missione del Fmi per la Germania. Le prospettive economiche della Germania sono ”molto sensibili” agli sviluppi all’estero: l’attività economica del paese subirebbe danni se nuovi stress finanziari tornassero nell’area euro, o se l’economia cinese rallentasse più del previsto. ”C’e’ una moderata espansione in corso in Germania, ma i possibili rischi che arrivano dall’esterno non dovrebbero essere sottostimati”.
Tsipras alle prese con i dissidenti del partito
Intanto i fari sono accesi sul Parlamento greco chiamato ad approvare le misure imposte dalla Ue. I deputati delle 4 commissioni parlamentari Finanze, Affari Sociali, Pubblica amministrazione e Produzione e commercio che hanno aperto i lavori del Parlamento in seduta congiunta, hanno approvato a larga maggioranza per alzata di mano, le riforme presentate dal governo. Non accennano,però, a placarsi le polemiche e le divisioni all’interno dei gruppi che sostengono l’esecutivo. I dissensi più forti vengono proprio dall’interno di Syriza, il partito del capo del governo, Tsipras. Tra i contrari, l’ex ministro Yanis Varoufakis e la presidente della Camera Zoe Konstantopoulou, oltre ai neonazisti di Alba Dorata e i comunisti del Kke. Alexis Tsipras ha lanciato il guanto di sfida al gruppo parlamentare di Syriza, dicendo ai suoi deputati: “Se qualcuno ha una soluzione alternativa, me la dica”. Lo scrive il Guardian da Atene, sottolineando che il premier è stato accolto alla riunione da un grande applauso “segno – dice il giornale – che la sua richiesta di appoggio potrebbe funzionare”