“Effetto Isis” sulle vacanze: così la paura cambia le abitudini degli italiani
Un nuovo parametro guida gli italiani nella scelta delle mete di vacanza: la paura. Il 98% ne è stato influenzato e si è tenuto alla larga da località individuate come a rischio attentati. Un fenomeno che viene definito “effetto Isis” e che ha provocato forti cali di prenotazioni soprattutto nel Nord-Africa.
L’effetto Isis su Tunisia ed Egitto
A rilevarlo è un’indagine di Allianz Global Assistance, che ha coinvolto 177 agenzie di viaggio di tutta Italia. In particolare, dopo i recenti attentati, lo studio ha registrato un tracollo delle prenotazioni per Tunisia ed Egitto, «con un calo spesso superiore al 50% rispetto al 2014». Il Marocco è la terza destinazione a risentire maggiormente dei recenti attentati, «con un calo delle prenotazioni nel 74,8% delle agenzie». Ma l’effetto Isis si estende anche a Kenya, Turchia e Israele. «Per contro, Ebola risulta oramai un lontano ricordo e solo il 26% degli operatori del settore turistico ne rileva l’influenza sulle scelte di viaggio», viene spiegato nello studio, che sottolinea come «anche la crisi greca non scoraggia gli italiani, per cui la Grecia rimane la seconda metà più ambita in Europa».
Le mete che rassicurano
Per il resto, «gli italiani dimostrano di sentirsi più sicuri rimanendo in Italia (85,4% delle preferenze) oppure cercando serenità e relax nelle mete marittime europee (la Spagna con il 90,3% delle preferenze precede la Grecia, sul podio la Croazia con il 38,2%), in Asia (21,2%) e nelle Americhe». La scelta del Nord America come meta, in particolare, sembra non risentire dell’attuale cambio sfavorevole rispetto all’euro, mentre «è sempre forte l’attrattività del Centro-Sud America (24,2%) e in particolare dei Caraibi».