Gasparri: «Renzi dovrà dialogare, gli “avventizi” non bastano per le riforme»
Non basteranno le stampelle degli «avventizi dell’ultimo giorno». Per poter portare avanti le riforme, quelle «importanti», Matteo Renzi dovrà «ragionare con tutti, a partire da noi di Forza Italia». A dirlo è Maurizio Gasparri, all’indomani del voto che, al Senato, ha visto il governo andare sotto nel voto sull’articolo 4 del ddl Rai, quello che dava all’esecutivo la delega sul canone.
Riaprire il confronto, a partire dall’Italicum
«È un campanello d’allarme. Così non vanno avanti, sono in grande difficoltà», ha detto Gasparri in un’intervista al Corriere della Sera, assicurando però che non vi sarà «nessun Nazareno, nessun accordo sottobanco. È tutto alla luce del sole». «Renzi non può illudersi che con gli “avventizi dell’ultimo giorno” possa andare avanti tranquillamente in Senato a fare quello che vuole, deve essere pronto a un nuovo confronto», ha proseguito il senatore azzurro, per il quale il dialogo va riaperto «sulla legge elettorale, in primo luogo». «Sulle riforme – ha ricordato Gasparri – non si può andare avanti a colpi di maggioranza ignorando le posizioni dell’opposizione su temi che riguardano tutti».
Gasparri e la «convergenza tra le opposizioni»
Ma il vicepresidente del Senato ha anche chiarito che di patti sottobanco non ce ne sono nemmeno con la minoranza Pd e che il voto sulla Rai è stato frutto di «una convergenza naturale che si è venuta a creare fra tutte le opposizioni e la loro componente per dire no a un governo che vuole espropriare il Parlamento prendendosi tutti i poteri». «Con il voto contro l’articolo 4 – ha commentato l’ex ministro delle Comunicazioni – abbiamo sottratto una parte dello strapotere che l’esecutivo voleva arrogarsi per delega, e li abbiamo fatti scendere a patti su altri poteri che sarebbero passati al nuovo direttore generale che, quando mai questa riforma andasse in vigore, assumerebbe la carica di Ad».