Giovane dei centri sociali ferito e fermato in Iraq. Mistero sulla dinamica
Un giovane italiano, Alessandro De Ponti, è stato ferito al confine tra Siria e Kurdistan iracheno. La Farnesina attraverso l’ambasciata e il consolato in Iraq si è subito attivata ed è in contatto con la famiglia e le autorità locali per verificare i contorni della vicenda e le condizioni del ragazzo. Secondo quanto si apprende dai quotidiani, il giovane, che fa parte di un noto centro sociale antifascista e No Tav di Treviglio, non dava notizie di sé da almeno un mese. A quanto pare, era partito per la Tunisia in aprile, per poi andare in Turchia, per poi tentare di entrare in Iraq, nella parte curda, non si sa per quali motivi. Il giovane sarebbe stato ferito in circostanze sconosciute, e sarebbe stato fermato da uomini del Partito democratico del Kurdistan, in quanto sprovvisto di documenti. Sarebbe stato portato all’ospedale di Erbil, la “capitale” del Kurdistan iracheno, per essere curato. Alessandro De Ponti, 23 anni, di Treviglio (Bergamo), a parte di un collettivo locale chiamato Tanaliberatutti, sul cui simbolo ci sono i loghi dei No-Tav e di tale Azione antifascista. Partito lo scorso aprile, neppure i familiari, in stretto contatto in queste ore con la Farnesina, hanno saputo spiegare se il giovane fosse solo, oppure se si trovasse con altri giovani, o se avesse viaggiato con qualche Organizzazione non governativa.
Il giovane ha aggredito un giornalista e insultato il sindaco di Treviglio
De Ponti abita a Treviglio in via Bramante con la madre. Con loro vive anche la sorella minore. Proprio De Ponti, assieme a un altro trevigliese, Simone Vitali, avrebbe aspettato sotto casa e successivamente aggredito il videoreporter trevigliese Emy Zanenga, picchiato fuori casa la sera del 25 aprile dopo aver ripreso, la mattina, e pubblicato sul suo sito, un gruppetto di contestatori del collettivo Tanaliberatutti e dell’Unione inquilini che, con striscioni e megafono, avevano interrotto la cerimonia ufficiale della Liberazione in piazza Insurrezione, gridando “fascista!” al sindaco Giuseppe Pezzoni, “reo” secondo il centro sociale antifascista di non aver impedito un gazebo a Forza Nuova. Ovviamente il sindaco Pezzoni non è fascista, essendo stato eletto con una coalizione formata da Lega Nord e Pdl, ma per certi intolleranti dei centri sociali fasciste è chiunque non la pensi come loro. Per quell’aggressione i due erano stati denunciati dalla polizia. Sul suo profilo Facebook il ragazzo si definisce antifascista. Ci si augura che la Farnesina faccia la più ampia chiarezza sui motivi e le circostanze che hanno portato il nostro compatriota a introdursi in Iraq e a chiarire anche per quali scopi.