Grecia, sì al prestito ponte da 7 miliardi. Draghi dà liquidità alle banche
I 28 Paesi Ue hanno raggiunto un accordo di principio sul prestito ponte alla Grecia da 7 miliardi. L’annuncio ufficiale sarà dato venerdì ma nel frattempo il portavoce della Commissione europea ha commentato: «Il Parlamento greco ha approvato il pacchetto concordato all’Eurosummit in tempo e in modo nel complesso soddisfacente». Nel frattempo la Bce a sorpresa ha alzato il tetto alla liquidità di emergenza per le banche greche senza aspettare che l’Eurogruppo sblocchi i 7 miliardi del prestito ponte per Atene. Una decisione che dovrebbe consentire agli istituti ellenici di riaprire a breve gli sportelli, chiusi dal 28 giugno.
Grecia, banche aperte da lunedì
Le banche potrebbero riaprire già lunedì mentre rimangono confermati i limiti sul controllo dei movimenti di capitale e ai prelevamenti di denaro. «Ci sono le condizioni per alzare la liquidità alle banche greche», ha dichiarato Mario Draghi alla fine del Consiglio direttivo. L’Eurotower dunque alza prima del previsto l’Ela, lo strumento di emergenza che aveva bloccato dal 28 giugno scorso a 89 miliardi, costringendo di fatto gli istituti ellenici a chiudere gli sportelli. L’aumento stabilito è di 900 milioni, più o meno come richiesto dalla Banca centrale ellenica, ha precisato Draghi. Il numero uno dell’Eurotower si è soffermato sulle vicende che hanno portato alla concreta possibilità che Atene uscisse dalla moneta unica. «L’Unione monetaria è imperfetta e fragile», ha ammesso, «sono necessari progressi». Draghi è intervenuto anche sul nodo del debito greco, che secondo l’ultimo rapporto del Fondo monetario deve essere drasticamente tagliato. «È fuori questione che un alleggerimento del debito per la Grecia sia necessario», ha ammesso, aggiungendo che sulle modalità «ci concentreremo nelle prossime settimane». Durante l’Eurogruppo del fine settimana, il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schäuble aveva reagito stizzito a un’affermazione di Draghi proprio sul tema della riduzione del debito greco, in quello che fonti Bce avevano definito «uno scambio di vedute».
Tsipras pensa al rimpasto
Nel frattempo il premier Alexis Tsipras non ha la minima intenzione di dimettersi, come da più parti si era ventilato. Anzi, ha deciso di «procedere il più rapidamente possibile al rimpasto di governo entro pochissimi giorni», come riferiscono autorevoli fonti greche, specificando che secondo sondaggi riservati, il consenso per la parte di Syriza rimasta fedele al premier «è attorno al 40%». Ma non solo, tra settembre e ottobre ci saranno nuove elezioni in Grecia, secondo quanto riferito dal ministro dell’Interno greco Nikos Voutsis al Guardian.
La reazione positiva delle Borse
Le Borse europee reagiscono molto bene alle notizie e consolidano i rialzi in scia alla decisione della Bce di aumentare l’assistenza alle banche greche. I principali listini del Vecchio Continente, ovvero Francoforte Parigi e Londra, guadagnano circa l’1,5% (indice Stoxx 600 +1,4%). Fa meglio Milano che sale dell’1,6% con Autogrill e Bpm che guadagnano, rispettivamente, il 4,6 e il 3,4%. In volata anche Finmeccanica (+3,3%) sull’annuncio che ha tagliato il debito per 450 milioni grazie al riacquisto di bond.