Immigrazione, per Zaia è un’altra «giornata di ordinaria follia». E infatti…
Immigrazione, «anche oggi una giornata di ordinaria follia e disorganizzazione sul fronte rovente dei profughi». A dirlo è il Presidente del Veneto Luca Zaia, tornato in queste ore a prendere posizione sul tema dell’arrivo di profughi. A pensarlo sono probabilmente la quasi totalità degli italiani, chiamati all’accoglienza coatta in virtù di strutture e cittadine ormai al collasso.
Immigrazione, il caos di Eraclea
«Un pullman arrivato a Padova senza preavviso scarica una cinquantina di immigrati in una di quelle caserme che io continuo a definire una discarica a cielo aperto – elenca il numero uno della Regione Veneto –; a Eraclea il governo fa lo gnorri e non trasferisce gli ospitati (si fa per dire) dal residence al centro della località balneare contribuendo a pregiudicare la stagione turistica; all’Ulss 10 vengono distolte risorse preziose nel periodo più impegnativo dell’anno per assistere i profughi invece dei turisti; a Treviso i clandestini arrivati ieri a Villorba si disperdono nel territorio regionale, aggiungendosi ai già 7000 di cui non conosciamo né identità, né destinazione, né spesso la provenienza». Un amaro riassunto della situazione, quello di Zaia, che non usa mezze misure, certo, ma neppure esaspera nei termini una situazione di per sé già fin troppo esasperata ed esasperante.
Il j’accuse di Zaia
«Diciamo la verità – ha attaccato ancora il governatore veneto –: utilizzando quel residence di Eraclea che, con 63 appartamenti, può dare ospitalità a quasi 400 immigrati, la Prefettura ha identificato subdolamente l’hub provinciale che andava cercando da mesi, in un crescendo di improvvisazione, senza alcun nessun rispetto per i sindaci, facendo piovere sui territori disperati ma anche immigrati economici che nulla hanno a che vedere con la fuga da guerre e carestie. Il tutto scardinando l’economia turistica, sfregiando il volto dei nostri centri storici già messi a dura prova dalla scarsa sicurezza per i cittadini e dal degrado indotto da masse di disperati che girano senza una meta e facilmente arruolabili dalla malavita, con un dispendio di risorse economiche che avrebbero ben potuto essere destinate a chi ha davvero bisogno». Un duro j’accuse che, nel denunciare tutte le carenze di un politica dell’accoglienza che fa acqua da tutte le parti, sottolinea i risvolti drammatici di un flusso migratorio ininterrotto ormai quotidianamente sulla pelle dei profughi allo sbando, così come dei cittadini e degli amministratori cvhiamati di fatto a gestire l’ingestibile, e a sopportare una situazione ormai al limite da troppo. Di seguito, allora, alcune delle ultime notizie dal fronte immigrazione.
Ultime notizie dal fronte immigrazione
1) Verso Messina in 414 sulla nave privata My Phoenix. Approderà domani (intorno alle ore 8 di mercoledì mattina) sulle banchine del porto di Messina la nave privata My Phoenix con 414 migranti a bordo soccorsi nel Canale di Sicilia. La nave dei coniugi maltesi Catrambone continua a solcare le acque del Mediterraneo con il progetto Moas, in collaborazione con Medici senza frontiere, per aiutare migranti alla deriva a raggiungere in sicurezza i porti siciliani. All’arrivo sarà attesa dagli uomini delle forze dell’ordine, dell’Asp e delle associazioni umanitarie per la prima assistenza. L’Autorità Portuale è già operativa per garantire la piena funzionalità logistica e organizzativa delle banchine. Nell’anno in corso sono una decina le navi approdate a Messina per un totale di oltre 3000 migranti.
2) Sbarcati a Taranto 611 profughi, di cui 58 minorenni. Il guardacoste svedese Poseidon ha sbarcato al porto di Taranto 611 migranti salvati nelle ultime ore al largo della Libia. Si tratta, in particolare, di 529 uomini, 24 donne e 58 minori. La maggior parte dei profughi, dopo le operazioni di identificazione, viene smistata verso località del nord a bordo di bus. L’accoglienza viene garantita da forze dell’ordine, protezione civile e sanitari della croce Rossa e del 118. Il Comune di Taranto ha messo a disposizione viveri e beni di prima necessità. Prima dello sbarco un medico è salito sul pattugliatore per verificare le condizioni dei profughi. L’imbarcazione, inserita nell’operazione Triton, era già approdata al molo san Cataldo lo scorso 5 luglio, e in quella occasione aveva sbarcato 305 profughi salvati nel canale di Sicilia.
3) Sisto, inadeguati i controlli sulle malattie infettive. «Il flusso migratorio porta con sé il rischio che aumenti la diffusione di malattie infettive. Stando ai dati del Direttore generale del Ministero della Salute, nel 2015 sono sbarcate 4.700 persone affette da scabbia, il 10% degli arrivi totali. Ora, se la percentuale in sé può sembrare bassa, non lo è nel momento in cui si considera la natura stessa della malattia infettiva, che risiede tutta nella capacità propulsiva di diffusione, anche per i nostri concittadini». Lo ha dichiarato, in Aula, il deputato di Forza Italia Francesco Paolo Sisto, controreplicando al sottosegretario alla Salute Vito De Filippo su un’interrogazione concernente il pericolo emergenza sanitaria legato al flusso migratorio.
4) Rinvolta in centro Sprar: 12 arrestati. La Polizia di Vittoria ha arrestato 12 migranti, richiedenti asilo politico, per sequestro di persona e tentata rapina in concorso perché, ospiti di un centro Sprar, avrebbero minacciato il gestore e un suo collaboratore che dai primi di luglio non pagavano loro il pocket-money in quanto trasferiti in un’altra struttura in provincia di Agrigento. I migranti che non avevano accettato il trasferimento si sono presentati nel centro di Vittoria pretendendo lo stesso il pagamento della loro indennità e al rifiuto del responsabile lo hanno rinchiuso nel suo ufficio e gli hanno sottratto un mazzo di chiavi, compresa quella della cassaforte, e il telefono. L’uomo è comunque riuscito ad avvisare la polizia, che ha fatto irruzione nel centro liberando il gestore e il collaboratore ed ha arrestato i 12 migranti, ora ai domiciliari.
5) Padova, è entrata in vigore l’ordinanza: no a tendopoli di migranti. È entrata in vigore oggi l’ordinanza firmata dal sindaco Massimo Bitonci che vieta il campeggio al di fuori delle aree predisposte, e quindi anche la presenza di una tendopoli per l’accoglienza dei profughi come quella allestita pochi giorni fa negli spazi dell’ex caserma Prandina. «La legge deve essere rispettata ed è uguale per tutti. Mi attendo quindi che gli enti coinvolti, ciascuno secondo le specifiche competenze, si attivi per eseguire controlli e verificare che siano ottemperate tutte le disposizioni normative – ha spiegato Bitonci –. A quanto risulta all’amministrazione, vi sarebbero evidenti errori procedurali e gravi difetti nelle modalità con cui è stata utilizzata l’area, ai fini di realizzarvi una tendopoli, da parte della Prefettura». E ancora. «La responsabilità dello scempio che si sta compiendo a Padova – ha aggiunto il sindaco – è equamente condivisa dal Governo Renzi-Alfano, dai suoi rappresentanti sul territorio e dai consiglieri comunali del Partito Democratico, che si dicono perfino orgogliosi della «soluzione tendopoli nel centro della nostra città».