Altro che isolamento: Putin raduna a Ufa, Brics e unione euroasiatica
Certo è che Vladimir Putin ha fatto le cose in grande. Altro che isolamento e marginalità. Il capo del Cremlino tesse la sua tela e prosegue per la sua strada. Sicuro di poter giocare un ruolo di primo piano sullo scacchiere internazionale. Ecco spiegato il vertice di Ufa. Quello che si sta aprendo in queste ore nella capitale della Baskiria, sugli Urali, è infatti il vertice dei Paesi Brics (Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica) sotto la presidenza di Putin. Il leader del Cremlino, che ha fortemente voluto l’incontro, ha avuto mercoledì 8 luglio l’ultimo bilaterale con i leader dei Paesi emergenti, la presidente del Brasile Dilma Rousseff, con la quale ha discusso di cooperazione commerciale, energetica (in particolare nel settore del nucleare) e militare. Nella sessione plenaria saranno affrontati i principali temi dell’agenda internazionale: Grecia, Ucraina, Isis, Iran, Siria, Medio Oriente, la situazione economica internazionale. Mosca nega di voler soffiare sul fuoco nei rapporti tra Grecia ed Ue perché è “interessata ad una rapida soluzione” della crisi greca e ad una Unione Europea “forte ed efficiente”. “Nonostante le speculazioni in qualche media, non siamo interessati a fomentare tensioni in questa situazione”, ha spiegato il ministro degli Esteri russo, Serghiei Lavrov, a margine del summit a Ufa. “Siamo accusati di trastullarci e guardare con gioia come la Grecia litiga con Bruxelles, Parigi, Berlino” ha osservato, con chiaro riferimento a quanto sostiene l’amministrazione Obama. Da notare che in occasione del quasi contemporaneo vertice della Organizzazione per la cooperazione di Shangai (la Sco, che comprende Russia, Cina ed ex repubbliche sovietiche dell’Asia centrale), Putin incontrerà i Hassan Rohani, presidente dell’Iran, che al momento ha lo status di Paese osservatore. Un ulteriore segnale di un attivismo diplomatico russo che non accenna a placarsi.