Le scuse di Serracchiani per il voto su Azzollini. La solita doppia morale Pd

29 Lug 2015 19:14 - di Tano Canino

Debora Serracchiani ci ha provato: «Oggi al Senato avrei votato secondo le indicazioni della Giunta per Immunità, senza impedire l’arresto di Azzollini». Insomma, alla fine la Serracchiani cercato di metterci una pezza. Siccome il salvataggio del senatore Antonio Azzollini è stato voluto dal Pd, con l’escamotage del voto segreto, la vice di Renzi è stata evidentemente spronata a dichiarare. E, per l’appunto, a tentare di giustificare quello che non è giustificabile: ovvero il repentino cambio di marcia del Partito democratico che fino a questa mattina mai aveva contraddetto nel voto d’Aula, quanto stabilito anche dai suoi in commissione. «La politica abbia il dovere di mantenere la massima trasparenza nei confronti dei cittadini e della giustizia. Temo che si sia persa un’occasione per dare un buon segnale di cambiamento», ha cinquettato la vicesegretaria del Pd. E certo che hanno persa un’occasione, verrebbe voglia di convenire. Ma l’ha persa il partito di Renzi. Forcaiolo e filoprocure fino a quando si trattava di dare addosso a Berlusconi e al centrodestra. Duro, durissimo quando lanciava gli anatemi contro i politici corrotti da Palazzo Vecchio. Riflessivo e attento ai diritti della difesa per contro da quando deve gestire una precaria maggioranza parlamentare ed ha bisogno di tutti responsabili, i devoti, gli immarcescibili per restare a Palazzo Chigi ancora un po’: da qualsivoglia schieramento provengano. Ecco, di questo, la Serracchiani dovrebbe chiedere scusa. Dell’ambivalenza stucchevole e della teoria della doppia morale che il suo partito, oggi come sempre, ha coltivato: Dovrebbe scusarsi con gli italiani per averli presi in giro col mantra della legalità e della giustizia uguale per tutti che si tramuta nelle aule parlamentari nel sostegno agli amici che tengono a galla il governo. Nel giorno in cui alla corte del prode Matteo Renzi è arrivato Denis Verdini e il suo gruppo di sostegno, suonano false come una moneta da tre euro le scuse della Serracchiani. Excusatio non petita si sarebbe detto: ovvero, chiara dimostrazione di colpa.

 

 

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