Siamo quasi all’annuncio: Ncd di Alfano andrà al voto con Renzi
L’annuncio quasi ufficiale arriva da Fabrizio Cicchitto, esponente di punta di Ap-Ncd. «Quello che è avvenuto nel corso di questi mesi – dice Cicchitto – convalida e non smentisce la scelta che costituendo il Nuovo centrodestra abbiamo fatto, che è stata quella che ha salvato la legislatura, ha consentito la vita di due governi (prima Letta e adesso Renzi). Se adesso si discute di riforme ciò è dovuto alla scelta che noi abbiamo fatto a suo tempo». Per Cicchitto la scelta di campo è chiaramente a sinistra, come anticipato da Nunzia De Girolamo, ovviamente agli antipodi di Berlusconi, Meloni e Salvini: ««Non vedo proprio – dice l’ex deputato socialista – come sia possibile un ritorno in un centrodestra nel quale l’egemonia culturale prima che politica e numerica è di Salvini e nel quale Forza Italia è un partito minoritario rispetto alla Lega, a conduzione familistica cosi spinta che praticamente tutto il gruppo dirigente di questo partito è stato o eliminato o messo ai margini». «Al di là delle apparenze – dice ancora l’ex fedelissimo di Berlusconi – chi dà le carte è Salvini e ciò rende impraticabile a chiunque, moderato e riformista, di venirsi a collocare in una area politica nella quale l’egemonia è all’estremismo populista».
Per Cicchitto Ncd può allearsi solo col Pd
«La nostra scelta originaria di non far cadere il governo Letta e non far finire la legislatura è ragione di vanto e non un peccato di cui pentirsi – aggiunge Cicchitto – Il governo Renzi ha fatto una serie di buone cose e la sua tenuta è decisiva in un momento gravissimo per l’economia e il Mediterraneo. Allora bisogna mantenere fermo il punto, anche facendo i conti con tutte le contraddizioni e gli elementi negativi presenti nel Pd». «L’unica strada seria e dignitosa che ha l’Ncd – conclude – è quella di organizzare una forte posizione di centro, aggregando tutte le forze disponibili, che sia autonoma sul piano politico-organizzativo e su quello dei contenuti dal Pd, ma che tenga ferma l’alleanza politica e di governo con Renzi. Ogni altra scelta sarebbe irresponsabile perché rischierebbe di destabilizzare il quadro politico in un momento internazionale e finanziario assai grave e perché sarebbe in aperta contraddizione con le scelte politiche che abbiamo fatto». Avanti tutta con il Pd, dunque. Manca solo un ultimo passaggio: da Ncd a Ncs, (nuovo centrosinistra), il cambio del nome sarebbe la scelta più coerente.