«Angela Merkel, sei una codarda»: la stampa tedesca contro la Cancelliera

21 Ago 2015 15:30 - di Liliana Giobbi

Nel mirino della gente che soffre nei Paesi impiccati alle regole ferree dell’austerità tedesca. Accusata invece di «codardia», per il motivo opposto. Per Angela Merkel è un periodo nero. Dopo aver fatto “vincere” Alexis Tsipras, i timori e le oggettive difficoltà della Cancelliera nelle trattative degli ultimi mesi sono leggibili. Gli 86 miliardi per la Grecia? «L’uscita codarda di Merkel», ha titolato Bild, il giornale letto da oltre 10 milioni di tedeschi. Una contestazione dalla cancelliera “colpevole” di aver fatto approvare gli aiuti mandando avanti il suo ministro delle Finanze (è stato Wolfgang Schaeuble a prendere la parola) scegliendo di “tacere” in Parlamento.

Il giornale Bild all’attacco di Angela Merkel

Il tabloid di Axel Springer, che per mesi ha condotto una compagna contro il salvataggio greco, dicendosi apertamente a favore di un’uscita dall’euro del Paese che ha votato Syriza – lanciò perfino l’iniziativa di pubblicare foto dei cittadini federali che volessero esprimere il “Nein” agli aiuti con tanto di foto e manifesto – loda invece i 67 deputati della Grosse Koalition (63 della Unione e 4 dell’Spd) che hanno votato contro. «Hanno avuto il coraggio di non lasciarsi intimidire, seguendo la loro coscienza», aggiunge evocando le minacce circolate nel partito contro i cosiddetti ribelli, nei giorni scorsi. Nel gruppo parlamentare di Angela Merkel 63 deputati hanno votato no, 3 si sono astenuti e 17 sono risultati assenti. Di fronte a questi numeri, però, non si può affatto parlare di debacle: la Cancelliera resta forte e anche il sostegno nel partito è garantito dall’inattaccabilità del consenso personale di cui gode la Frau di ferro. Tuttavia la tappa parlamentare sul terzo pacchetto di aiuti – con un aumento dei contrari rispetto alle prove generali (erano annunciati 56 no) e rispetto al voto del 17 luglio (quando furono invece 60) – segna la tendenza a una’escalation del dissenso nella politica anti-crisi, fra i conservatori, che Merkel dovrà assolutamente arginare.

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