Egitto, l’Isis decapita un ostaggio croato: il video diffuso sul web
Nuovo orrore dell’Isis: un’immagine diffusa sul web mostrerebbe la decapitazione del cittadino croato, Tomislav Salopek, che era in mano ad un gruppo affiliato all’Isis in Egitto dal 22 luglio. Lo scrive l’agenzia Ap precisando che l’immagine è stata diffusa su un social media con la didascalia «ucciso per la sua partecipazione del Paese alla guerra contro lo stato islamico». Intanto la Gran Bretagna è in massima allerta contro la minaccia del terrorismo: cinque membri della stessa famiglia sono stati arrestati martedì mattina nell’est di Londra per terrorismo. Ne dà notizia Scotland Yard, secondo cui fra i fermati ci sono anche tre ragazze di 16, 17 e 19 anni. L’accusa è possesso di informazioni utilizzabili da una persona nel commettere o preparare un atto di terrorismo. Secondo Sky News però questi arresti non sarebbero collegati a nessuna minaccia di attacco terroristico imminente in Gran Bretagna. I membri della famiglia sarebbero il padre di 51 anni, la moglie di 53, e le tre figlie teenager. Una di queste era già stata arrestata in precedenza, nel mese di luglio, con l’accusa di preparare un atto di terrorismo. Era stata poi rimessa in libertà su cauzione. Gli arresti attuali sono collegati all’indagine condotta sulla 16enne. I giornali non hanno rivelato se la famiglia sia di origine araba o meno. Tuttavia il mirino dell’Isis è pericolosamente puntato sulla Gran Bretagna. Le possibilità di un attacco terroristico nel Regno Unito sarebbero in aumento secondo Sky News, che ha condotto una vasta inchiesta sotto copertura su Twitter e le chat di internet, dove comunicano i jihadisti dello Stato islamico e i loro sostenitori sparsi in tutto il mondo. È emerso che ai giovani integralisti britannici desiderosi di partire per la Siria viene invece chiesto di restare in patria e colpire da “lupi solitari” obiettivi di grande valore simbolico. Sempre secondo l’emittente all-news, l’Isis avrebbe già un numero di potenziali terroristi dinamitardi a disposizione nel Paese, alcuni dei quali sono stati addestrati in Siria e sono pronti ad attaccare. Questo sarebbe un fondamentale cambiamento di strategia che lo Stato islamico ha deciso, dando la priorità agli attentati al di fuori del Medio Oriente.
Anche nel Regno Unito si temono attacchi dell’Isis
Fra i possibili bersagli, come aveva già rivelato domenica scorsa il Mail on Sunday, ci sono le celebrazioni a Londra del 15 agosto per la fine della Seconda Guerra mondiale e la sconfitta del Giappone, alle quali partecipano le più alte cariche istituzionali del Paese, dalla regina Elisabetta, che è stata oggetto di precise minacce, al principe Carlo, al premier David Cameron. Nel corso della loro inchiesta i giornalisti di Sky News, andati anche sul campo in Turchia, sono venuti in contatto con una serie di militanti e reclutatori dell’Isis. Fra questi, Junaid Hussain, 21enne hacker di Birmingham diventato jihadista, che guida il servizio informazioni e reclutamento dello Stato islamico in Siria, e che i servizi segreti Usa considerano come uno dei principali obiettivi da colpire con un attacco di droni. Con lui la moglie, Sally Jones, una ex punk del Kent che ha scelto la via della jihad e opera a Raqqa, in Siria, la cosiddetta capitale del Califfato, dove si occupa dell’arruolamento femminile. Le indicazioni che arrivano ai giovani fanatici che dal Regno vogliono partire sono quelle di restare in patria, informarsi tramite i tanti manuali per costruire una bomba fai da te che sono distribuiti dall’Isis e poi colpire. Cresce quindi la preoccupazione per le celebrazioni del 15 agosto dopo i diversi segnali sul web di un ordine arrivato dai vertici dello Stato islamico che chiedono di attaccare. Per farlo basta poco, come si spiega sui siti banditi della cyberjihad: come una pentola a pressione trasformata in bomba. Scotland Yard ha ribadito anche in queste ore che l’attenzione dell’antiterrorismo è massima e che ogni segnalazione dei media verrà usata per prevenire un attacco.