Gli zingari da vivi sono bravi, da morti fanno ribrezzo: è la morale del Pd
Diciamola tutta: questa storia del Pd che ci fa la morale sulla vicenda del funerale del patriarca dei Casamonica è stucchevole. Ma come? Almeno una volta al giorno ci danno lezioni sugli zingari. Ci dicono che bisogna dar loro case popolari e integrarli. Che il nomadismo è una cultura, e come tale va rispettata e tutelata. Se capita che gruppi di zingarelle pedinano ignari turisti nel cuore della Capitale e gli soffiano il portafoglio con abilità e maestria, questi signori accennano appena a una flebile moto di riprovazione, salvo subito dopo lasciare (vero Signor Sindaco Ignazio Marino? Vero Signor Prefetto, Gabrielli?) che tutto vada come prima. Se ti rechi alla stazione Termini o sali su un bus dell’Atac devi tenere ben stretta la borsa tra le braccia se non vuoi che te la strappino e scappino via con la refurtiva, un attimo prima che il conducente apra le porte. Insomma, nel buonismo parolaio della sinistra c’è sempre una buona parola per zingari, nomadi, straccioni e furfanti.
Gli zingari e l’ipocrisia del Pd doppiopesista
E ora che accade? Avviene che Mafia capitale, l’inchiesta nella quale fioccano nomi illustri della sinistra capitolina, quasi scolora e perde cromatura al cospetto di un funerale con tanto di fanfara, carrozza e cavalli per quello che i nomadi considerano il loro “Re di Roma” , e senti spuntare raffinati ragionamenti nelle menti eccelse di questi moralisti doppiopesisti. Insomma, alla sinistra, a questa sinistra ciarliera e falsoprogressista gli zingari, se sono vivi, vegeti e operativi, sono bravi; se muoiono, fanno ribrezzo. Lungi da noi, ovviamente, giustificare lo show dinanzi alla Chiesa Don Bosco, nel cuore del quartiere Tuscolano. Ci chiediamo ancora come possa accadere una cosa del genere, come sia possibile che nessuno sapesse, che dall’ultimo dei vigili al Questore, al Prefetto, al Sindaco, nessuno, dico nessuno, si sia mosso per impedire un simile sconcio. Detto questo però, non di meno ci indigna questa pelosa ipocrisia targata Pd.