Grecia, Tsipras ottiene il sì all’accordo. Ma i duri di Syriza lasciano il partito

14 Ago 2015 12:52 - di Redazione

Dopo un lungo dibattito che si è protratto per tutta la notte, il Parlamento greco ha approvato  l’accordo con i creditori sul terzo salvataggio della Grecia. Il premier Alexis Tsipras, ha avuto la meglio sugli oppositori del suo stesso partito. Panagiotis Lafazanis, leader dell’ala dura di Syriza, ha dichiarato: “E’ tempo di fondare un movimento unito che rispetti il desiderio popolare di democrazia e giustizia”. Lo scontro sul nuovo “memorandum d’austerità” ha praticamente sancito la scissione nel partito di maggioranza. L’accordo è stato approvato con 222 voti a favore, 64 contrari e 11 astenuti. Il  terzo memorandum per il salvataggio del Paese, concordato martedì scorso dal governo di Atene con i creditori della Grecia., sblocca così aiuti per 85 miliardi di euro. Il voto è stato salutato positivamente dalle cancellerie europee. Prima ancora che si avviasse il dibattito nel Parlamento ellenico, terminata la missione in Grecia, con una nota il Fondo monetario internazionale aveva definito l’accordo  fra la Grecia e l’Unione Europea  “un passo in avanti molto importante” perche’ mette in atto “politiche di vasta portata per ripristinare la sostenibilità fiscale, la stabilità del settore finanziario e una crescita sostenibile”.

Per Tsipras una boccata di ossigeno dal Fmi

“Guardando avanti lavoreremo con le autorità per lo sviluppo di un programma dettagliato” e con i partner europei della Grecia per assumere decisioni su una ristrutturazione del debito che consentirà al debito greco di diventare sostenibile, afferma il Fondo. “Il Fmi resterà impegnato con il governo greco e i partner europei a fornire assistenza in questo processo, e valuterà la propria partecipazione in ulteriori finanziamenti alla Grecia una volta che saranno prese misure sul programma delle autorita’ e sulla ristrutturazione del debito”, si afferma ancora. “La condizionalità – si legge – sarà rivista su base trimestrale, prendendo in considerazione i progressi raggiunti. L’accordo è in linea con la dichiarazione dell’Eurosummit del 13 luglio, deve ancora essere approvato al livello politico, ratificato degli Stati, ed avallato dall’Esm”.

 

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