Lavoro, i posti creati sono la metà degli annunciati. Gasparri contro Poletti
I posti di lavoro creati? Metà di quelli annunciati, per ammissione dello stesso governo, costretto a una clamorosa retromarcia. Una figuraccia che l’opposizione stigmatizza duramente: «Figuraccia di Poletti sui dati dell’occupazione. I posti di lavoro in più sbandierati, oltre 600mila, sono in realtà poco più di 300mila. E tra l’altro non si ha il coraggio di dire che per lo più si tratta di stabilizzazioni e non di un aumento dell’occupazione. Va bene che a Poletti le cose vengono riferite dai tecnici del ministero. Ma forse lui stesso ancora non deve essersi ripreso dai fasti delle cene con i personaggi di mafia Capitale per non esserti accorto di nulla e aver avallato un dato così incredibile», attacca Maurizio Gasparri.
Brunetta chiede la testa di Poletti
Anche il capogruppo di Forza Italia alla Camera, Renato Brunetta, ha gioco facile nell’attaccare il ministro: «Come volevasi dimostrare! E come sempre abbiamo detto, sui numeri non si può scherzare. I numeri sono una cosa seria e anche sulla trasparenza del dato si fonda la credibilità e la affidabilità di un Paese. Il prof. Renzi lo dovrebbe spiegare al suo Ministro del Lavoro, che oggi lo espone al pubblico ludibrio su tutti i giornali e lo avvicina pericolosamente alla Grecia piuttosto che alla Germania, alla Francia o alla Gran Bretagna. Infatti, ieri il Ministero del Lavoro ha dovuto correggere sostanzialmente i dati che aveva prodotto il giorno precedente, dimezzando una già non mirabolante crescita dei contratti e confermando tutta la bassa efficacia delle misure adottate per rilanciare l’occupazione». Per Brunertta “sarebbe ora di finirla con questo orgasmo da numeri, con questa voglia di dare solo segnali di bel tempo mentre piove, con questo mettere in mano a burocrati apprendisti stregoni numeri delicati”.