Inferno nel campo nomadi a Roma: i rom scatenano la guerra contro la polizia

5 Ago 2015 8:01 - di Liliana Giobbi

Ancora guerriglia a Roma. Ancora i rom protagonisti negativi, con le forze dell’ordine aggredite. Prima una sassaiola a ridosso dell’ingresso del campo nomadi, proprio il campo di via Candoni, al centro di polemiche infinite. Poi la situazione è degenerata. Gli agenti della polizia sono “colpevoli” per  aver osato intervenire in seguito a una segnalazione che riferiva di una rissa all’interno della struttura. Una rissa, è bene specificarlo, che aveva visto coinvolte cinquanta persone armate di pistole e coltelli. Praticamente una “battaglia” con tanto di armi e aggressioni.

Ecco che cos’è successo nel campo nomadi

Giunti sul posto, a ridosso del campo nomadi nella parte occupata da persone di origine bosniaca, in parecchi si sono avvicinati agli agenti e hanno raccontato che c’erano alcune persone ferite nell’area. Nel frattempo, però, sono state avvistate due persone scappare armate di bastone e mazze di ferro. A quel punto, gli agenti hanno provato ad entrare nella struttura e lì si è scatenato l’inferno, con tanto di lancio di sassi e bottiglie. Le  due volanti della polizia sono state completamente distrutte e sul posto è intervenuto a supporto anche il reparto mobile, che è poi riuscito ad entrare nel campo quando ormai la situazione si era sostanzialmente calmata. Quindi anche la scientifica e la squadra Mobile sono giunti a svolgere verifiche. Da una prima ricostruzione dei fatti sembra che una lite tra due nuclei familiari sia degenerata in violenza e in rissa. Controlli quindi a tappeto nel campo nomadi, che si sono conclusi con diversi denunciati, il sequestro di un fucile e di munizioni varie. Tre persone sono state sottoposte a cure mediche, in codice o giallo o verde per le ferite riportate. Nei giorni scorsi,  nello stesso campo nomadi c’era stata un’altra lite che si era conclusa con il fermo di un 42enne: una rissa che aveva ridotto in fin di vita un uomo 57enne.

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