Isis, la Capitale ancora nel mirino: «Dalla Libia arriveremo a Roma»

24 Ago 2015 17:54 - di Redazione

La minaccia dell’Isis torna a farsi drammatica nei confronti dell’Italia e torna l’incubo di un attacco diretto: c’è sempre Roma nel mirino dei terroristi. «La Libia è la porta per arrivare fino a Roma», è il titolo della nuova campagna del terrore dei jihadisti in Libia, che su Twitter hanno pubblicato una serie di immagini che mostrano la città eterna in fiamme sovrastata da una mappa della Libia dove campeggia la bandiera nera del Califfato ed un combattente armato a lato. La situazione esplosiva della Libia, dove ormai l’Isis la fa da padrone dopo la creazione a Sirte di un emirato che applica la legge della svaria, è ormai un nostro problema concreto.

Nel messaggio postato sul proprio account Twitter un combattente Isis, Abu Gandal el Barkawi, si appella ai jihadisti e li incita ad «andare a Roma, o Romia, passando per la Libia, la porta per Roma». Un messaggio truce ed inquietante corredato da fotografie di una Roma in preda alle fiamme, vista dal cupolone di San Pietro. Nel testo Barkawi aggiunge: «Le armi degli ottomani sono state lanciate e hanno accerchiato Roma dopo avere conquistato la Libia a sud dell’Italia. Chi vuole prendere Roma e l’Andalusia deve cominciare dalla Libia».

La nuova grave minaccia arriva a poche ore dal messaggio di altro dei leader dello Stato Islamico, il saudita Ali el Gezrawi, che ha invitato «i fratelli all’unità» in Arabia Saudita, Tunisia, Egitto e Sudan a recarsi in Libia per combattere l’esercito libico e da qui portare la minaccia a Roma. In un video pubblicato su un sito di Tripoli, Gezrawi, col volto coperto, ha inviato un appello: «La Libia è la terra della jihad e dell’immigrazione, non appartiene solo ai libici, ma a tutti i musulmani che credono in dio, ed è uno Stato del Califfato». Il jihadista ha poi minacciato di morte il generale Khalifa Haftar, comandante dell’esercito libico». Nelle stesse ore i sostenitori dello Stato Islamico a Sirte hanno hanno lanciato su Twitter l’hashtag “afflusso verso la Libia” e hanno pubblicato alcuni video che mostrano la città libica nelle mani dell’Isis.

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