La Merkel ce l’ha con tutto e tutti: la bomba profughi le è scoppiata tra le mani
Le rivolte contro l’invasione dei profughi, la rabbia dei residenti, gli ingressi che si moltiplicano. E poi l’atteggiamento con Tsipras, i malumori interni, le polemiche scatenate dagli avversari. Angela Merkel è irritata, teme che la sua immagine autoritaria, da lady di ferro capace di risolvere tutto con un ruggito incutendo paura ai leader europei, possa appannarsi. Anzi, è convinta che si sia già appannata. E non può permetterselo. Ecco dunque che spara contro tutto e contro tutti, la questione dei migranti le è scoppiata tra le mani. Ce l’ha con i manifestanti tedeschi, ce l’ha con Renzi che resta immobile a guardare impotente gli sbarchi senza prendere decisioni, ce l’ha con Atene, che gioca allo scaricabarile.
Esplode l’ira della Merkel, anche Renzi nel mirino
Ecco dunque il motivo dei suoi attacchi, a partire dal diktat: aprire al più presto centri di registrazione in Italia e Grecia. «Abbiamo stabilito con i capi di governo che ci siano centri di registrazione nei Paesi particolarmente colpiti dai primi arrivi, come Grecia e Italia – ha detto la Merkel – Questo deve succedere velocemente, entro quest’anno, non possiamo accettare ritardi». Anche François Hollande è in difficoltà e lo dimostra alla fine dell’incontro con la Cancelliera a Berlino. Si è messo sotto l’ombrello protettivo della Merkel, dicendo pressoché le stesse cose. Ha spinto infatti per «un’accelerazione dell’istituzione dei centri di registrazione» nei due Paesi. «È indispensabile che questi centri vengano realizzati – ha aggiunto – per registrare chi arriva sulle nostre coste, e che qui si prendano le necessarie decisioni su quelli che hanno diritto e quelli che non possono essere accettati». E ancora: «I ministri dell’Interno di Francia e Germania – ha aggiunto Hollande – prepareranno un documento comune per fare in modo che con i partner in Europa si possano prendere altre misure» sul fronte del fenomeno dei profughi.
Intanto (sempre con Renzi chiuso nel suo bunker) in Italia sono sbarcati altri 453 migranti al molo “San Cataldo” del Porto di Taranto. I profughi sono stati trasportati dalla nave militare Schleswig-Holstein battente bandiera tedesca. Dopo l’espletamento delle procedure di identificazione e lo screening sanitario, quindici sono stati accolti nelle strutture del capoluogo, mentre gli altri saranno trasferiti in Puglia, Lombardia, Toscana, Campania ed Emilia Romagna, secondo il piano di riparto predisposto dal Ministero dell’Interno.