Ecco la legge sull’autismo: ma ha zero fondi e non riconosce la disabilità
Per la prima volta l’Italia ha una legge sull’autismo. È stata approvata ieri dalla commissione Sanità del Senato in sede deliberante, molti applausi ma anche critiche per l’assenza di risorse. La legge prevede l’aggiornamento ogni tré anni delle Linee di indirizzo per il miglioramento della qualità e dell’appropriatezza dell’assistenza dell’intera vita dei soggetti autistici, anche in età adulta. L’obiettivo – si legge su “la Stampa” – è di riuscire a offrire maggiori opportunità di inserimento nella vita sociale e lavorativa. Le nuove norme prevedono anche l’inserimento dell’autismo nei Lea, i Livelli essenziali di assistenza, in modo da garantire le prestazioni sanitarie gratis o dietro pagamento di una parte del ticket sanitario in modo da garantire una diagnosi precoce e cure personalizzate senza differenze tra le Regioni. Le Regioni che non garantiranno gli interventi adeguati non accederanno ai finanziamenti integrativi del Fondo sanitario.
Autismo: per la prima volta in Italia c’è una legge ad hoc
Infine il ministero della Salute si impegna a promuovere la ricerca biologica e genetica sulle cause dell’autismo, sulla riabilitazione e l’inserimento nella vita sociale. Soddisfatti i presidenti di Camera e Senato. Soddisfatta la ministra della Salute Beatrice Lorenzin di questa legge che è «il frutto di un grande lavoro condiviso». «Un importante traguardo» la definisce Davide Faraone, sottosegretario all’Istruzione e presidente della Fondazione italiana per l’autismo.«Un importante primo passo al quale stanno seguendo e seguiranno altri per far si che si guardi all’autismo non più e non solo dal punto di vista del disturbo ma da quello della persona». E il prossimo sarà nella scuola, promette. Il primo passo Tutti, però si rendono conto che da sola questa legge non può essere sufficiente a risolvere i problemi di chi soffre di disturbi dello spettro autistico.
La legge sull’autismo non ha fondi. Critiche dalle associazioni
«Il legislatore ha fatto la sua parte, ora l’impegno è di concretizzarlo e monitorarlo nella sua realizzazione territoriale», sostengono i relatori Lucio Romano di Democrazia Solidale e Venera Padua del Pd. Ed è questo il punto debole, la sua effettiva operatività. «La maggioranza, dopo essersi riempita la bocca di belle parole e false promesse, alla fine ha deciso di fare una legge a costo zero, senza stanziare fondi nemmeno per la ricerca», affermano le senatrici del M5S Manuela Serra e Paola Taverna. Come precisa Manuela Serra «una legge piena di buoni propositi ma praticamente inutile. Per questo motivo, in commissione abbiamo scelto di astenerci. Si è persa un’occasione preziosa per aiutare davvero le 368mila famiglie coinvolte dal problema dell’autismo». Critiche anche dalle associazioni: «Senza un esplicito riconoscimento della disabilità resta una legge monca», scrive su Twitter Teresa Bellucci, presidente nazionale Modavi Onius.