«Lorenzo non aveva assunto droga»: il pm conferma la morte naturale

14 Ago 2015 15:28 - di Eleonora Guerra
lorenzo toma

Non aveva assunto droghe, Lorenzo Toma, il 18enne morto domenica nella discoteca “Guendalina” di Santa Cesarea Terme, in Salento. A spiegarlo è stato il procuratore della Repubblica di Lecce, Cataldo Motta, confermando quindi che il ragazzo «è morto per cause naturali».

Lorenzo ucciso dalla malattia al cuore

«Non è stata rinvenuta alcuna sostanza stupefacente né a livello di urine, né di sangue, né nel contenuto gastrico», ha precisato ancora il magistrato. Dunque, Lorenzo è stato ucciso dalla cardiomiopatia ipertrofica scoperta durante l’autopsia. Una malattia che può causare una morte improvvisa e della quale pare che né lui né i familiari fossero informati. «Abbiamo fatto una ricerca indirizzata esclusivamente alla eventuale presenza di sostanze stupefacenti o di tipo farmacologico, ma anche in riferimento a un tempo passato non abbiano trovato niente», ha spiegato ancora Motta, chierando che «gli esami biologici non hanno riguardato la presenza di alcol perché questo comunque non avrebbe inciso sulla morte». Semmai, secondo il magistrato, «l’alcol, essendo un vasodilatatore, avrebbe persino potuto procurare effetti postivi alla patologia di cui Lorenzo soffriva, una cardiomiopatia ostruttiva che essendo asintomatica è difficile da diagnosticare».

Ilaria Boemi, c’è l’identikit del pusher

Proseguono invece le indagini sulla morte di Ilaria Boemi, la 16enne trovata senza vita sulla spiaggia del Ringo a Messina. Gli indagati salgono a cinque: tre coetanei della ragazza e due maggiorenni. Avrebbe invece tra i 20 e i 25 anni il pusher che ha venduto la droga poi passata di mano in mano fino ad arrivare a Ilaria. Capelli rasta, altezza media, il giovane è stato descritto dalla 16enne di Villafranca Tirrena che per prima ha comprato l’ecstasy e che è fra gli indagati insieme alla 18enne che poi l’ha fisicamente ceduta a Ilaria. Indagando sulla la serata, gli inquirenti hanno ricostruito che Ilaria assunse la dose di Mdma, una versione dell’ecstasy composta da cristalli liquidi, in piazza Duomo. La ragazza, insieme ai due amici, l’avrebbe versata in una birra e bevuta e, quando ha iniziato a sentirsi male, sarebbe stata accompagnata sul lungomare del Ringo dove si è accasciata ed è morta.

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