Marò: alla vigilia dell’udienza è giallo per le minacce anonime al tribunale
Nuovo giallo sui Marò. Proprio nel momento in cui la Suprema Corte ha deciso la data dell’udienza sul caso dei due fucilieri della Marina – il 26 agosto – il tribunale ha ricevuto violente minacce anonime. In un primo momento non sono state messe in relazione con il processo dei Marò perché all’inizio del mese il giudice Dipak Mishra – che aveva rifiutato un appello di un condannato a morte per le stragi di Mumbai del 1993 –era stato oggetto di un messaggio con minacce di morte. Però ora si riflette, nessuna pista viene lasciata e quindi c’è il timore che si alzi strategicamente la tensione proprio alla vigilia dell’udienza di Latorre e Girone. Si tratta del ricorso italiano in cui si contesta la competenza della polizia Nia a condurre le indagini e la giurisdizione dell’India. Due giorni prima della seduta, il 24 agosto, è atteso il verdetto del Tribunale Internazionale del Diritto del Mare (Itlos) di Amburgo sulla richiesta di misure provvisorie che consentano a Latorre di rimanere in Italia e a Girone di tornarci in attesa delle conclusioni di un arbitrato internazionale.
Marò, il contenuto della minaccia alla Corte suprema
Ma qual è stata la minaccia subìta dalla Corte Suprema? «Facciamo esplodere il tribunale», è stato scritto in una email anonima e, subito dopo, la notizia è stata diffusa dalla tv Ndtv. La Corte Suprema indiana ha dunque rafforzato la sicurezza e per precauzione l’accesso sarà vietato per un mese ai praticanti, agli stagisti e alle parti in causa che vogliono consultare i legali. Saranno inoltre rafforzati i controlli all’ingresso.