Marò, al via il lavoro del Tribunale di Amburgo: deciderà sul rientro a casa
Primo atto nell’aula del Tribunale internazionale sul diritto del mare di Amburgo sul caso dei due marò. In una breve cerimonia, ha giurato il giudice ad hoc Francesco Francioni, scelto dall’Italia in vista delle udienze di lunedì e martedì. Prima della «dichiarazione solenne» del nuovo membro del Tribunale, il presidente della corte, il russo Vladimir Golitsyn, ha ricordato che in base allo Statuto del Tribunale l’Italia ha potuto scegliere un giudice ad hoc in mancanza di un membro di nazionalità italiana tra i togati.
L’Italia chiede il ritorno a casa dei marò
Il Tribunale conta già un giudice di nazionalità indiana, P. Chandrasekhara Rao, per cui l’India non ha dovuto nominarne uno ad hoc nel contenzioso che la vede opporsi all’Italia nel caso cosiddetto “incidente della Enrica Lexie”. L’Italia ha fatto ricorso all’Itlos per chiedere il rientro in Italia di Girone, la permanenza di Latorre e la fine della giurisdizione indiana per tutto il periodo della procedura arbitrale avviata il 26 giugno scorso. Lunedì e martedì l’Itlos ascolterà le posizioni dell’Italia e dell’India e prenderà una decisione entro 2-3 settimane.
La partita dell’arbitrato
Sia il giudice italiano che quello indiano saranno inoltre “arbitri” nel procedimento alla Corte di arbitrato dell’Aja. Dei cinque membri del tribunale arbitrale, gli altri tre devono ancora essere nominati, possibilmente di intesa tra Italia e India. Durante la nomina di Francioni, il presidente del Tribunale ne ha ricordato brevemente il curriculum: dagli studi a Firenze e Harvard a professore emerito di diritto internazionale all’Istituto europeo di Firenze, docente di diritto internazionale presso la Luiss Guido Carli di Roma, passando per professore associato a Oxford, visiting professor alla Columbia Law School, nonché membro della delegazione italiana in diverse conferenze diplomatiche internazionali.