Salvini contro Pelù: «Ti querelo, sei un poveretto in cerca di pubblicità»
Pelù contro Salvini. Salvini contro Pelù. Il botta e risposta arriva nel giro di poche ore, la replica del leader leghista al cantante non si è fatta attendere: querelerà il fondatore dei Litfiba. A tutto c’è un limite, in Italia essere contrario all’immigrazione selvaggia, agli sbarchi senza controllo, all’invasione di ogni angolo del Paese significa essere messi al rogo, come le streghe. Ed è quello che sta capitando proprio a Salvini, contro il quale si scatena chiunque, armato da un carico infinito di demagogia. È su Twitter e Facebook che ora si scatena lo scontro. «Il signor Piero Pelù, cantante – ha scritto Salvini – prima di un suo concerto a Polignano ha parlato di diritti umani, lavoro e immigrazione “alla faccia dei neonazisti come Salvini”. Il signor Piero Pelù è un poveretto in cerca di pubblicità. Il signor Piero Pelù di sicuro ha trovato una bella querela. Canta che ti passa, fenomeno».
Salvini contro Pelù, lo scontro non finisce qui
Ecco che cosa aveva detto Pelù: «I temi dello sfruttamento del lavoro, dell’abbandono dei campi e della migrazione sono sempre più attuali e andranno affrontati con maturità e rispetto dei diritti umani, alla faccia dei neonazisti come Salvini». Il tutto, in un’intervista in occasione della sua esibizione a Polignano (Bari), nello spettacolo Meraviglioso Modugno, in omaggio a Mister Volare. Pelù interpreta Amara terra mia, per cui l’Ansa aveva chiesto al cantante toscano se ritenesse utile scrivere altri brani sui temi affrontati nel brano di Modugno, data la loro grande attualità soprattutto in Puglia dove nelle ultime settimane sono morti tre braccianti agricoli mentre lavoravano. «Amara terra mia – aveva spiegato Pelù – è una canzone che Modugno scrisse sulla base di un brano tradizionale abruzzese, e l’attualità di quel pezzo è veramente impressionante. Già 11-12 anni fa faceva parte del mio repertorio».