Berlusconi è per il ricambio generazionale: “Diamo spazio ai giovani”
Nel centrodestra tiene banco il tema della leadership ma Forza Italia non ci sta a recitare la parte dell’agnello sacrificale. Soprattutto non ci sta ad essere pensata come una vecchia gloria senza alcun appeal nel tempo presente. Lo fa capire e non senza punte polemiche una berlusconiana della prima ora come Maria Stella Gelmini in un’intervista al Quotidiano Nazionale: «Berlusconi – argomenta l’ex-ministro – è assolutamente consapevole dei suoi anni ed è il primo che si vuole far carico di un ricambio generazionale. Ma chi si candida alla sua successione deve dimostrare di essere in grado di reggere il confronto». Partita aperta, quindi, anche perché – fa sapere la Gelmini – «non è il momento delle primarie e della scelta del leader, ma dell’unità e dell’allargamento del centrodestra».
Gelmini: «L’obiettivo è rafforzare la coalizione»
Parole condite in salsa agrodolce per quegli alleati – Salvini e Meloni su tutti – che ritengono la contendibilità della leadership della coalizione il principale preupposto per tornare a coltivare propositi di vittoria. In particolare, la Gelmini sembra rivolgersi alla leader di FdI-An che dal palco della festa di Atreju, solo pochi giorni fa, aveva strappato più di un applauso pigiando il tasto dell’anagrafe del Cavaliere. «Mi vien da ridere -ha attaccato l’esponente di Forza Italia – quando qualche esponente del centrodestra dice “Berlusconi è il passato” e vuole prendere le distanze da lui. Tentare di archiviare Berlusconi non è una scelta vincente. Le mosse di Mario Monti e del Ncd – ha aggiunto – lo dimostrano. Il percorso da fare è un altro».
Berlusconi cerca la spinta della società civile
Quale sia questo percorso è la stessa coordinatrice lombarda di Forza Italia a spiegarlo. Valorizzazione dei giovani, degli esponenti della società civile e «delle molte risorse presenti nel partito». Precisazione – quest’ultima- quanto mai opportuna per evitare che in un partito già squassato da addii e ripensamenti si aggiunga anche la paura dei “vecchi” di essere scalzati da giovani e imprenditori. Sebbene quest’ultima categoria sia poco propensa a schierarsi sotto le insegne di FI. Una indisponibilità che la Gelimini tenta di spiegare così: «Sono spaventati e sfiduciati. Non se la sentono di fare un passo avanti, anche per il trattamento che ha subito Berlusconi. Noi, invece, dobbiamo trovare persone che abbiano il coraggio di farlo. La politica – ha proseguito – non deve aver paura della società civile. La società civile, però, non si deve limitare a parlar male della politica».