CasaPound sfida il divieto. Iannone: la festa la facciamo. Attese 3000 persone
La festa? Certo che si farà. Gianluca Iannone, presidente di Casapound Italia, non ha dubbi. E dà appuntamento alle 18 per l’apertura della Festa nazionale di Casapound a Castano Primo, nell’hinterland di Milano, una tre giorni di dibattiti, incontri, cultura e spettacoli alla quale parteciperanno – ed hanno, tutti, confermato la propria presenza – esponenti del mondo politico, della cultura e del giornalismo, come il direttore di Libero, Maurizio Belpietro, l’europarlamentare di Forza Italia, Laura Comi, il senatore della Lega, Raffaele Volpi, il giornalista di Libero, Francesco Borgonovo, il generale in congedo della Brigata Paracadutisti Folgore, Sergio Fucito, il perito giudiziario di parte civile del caso dei Marò, Luigi Di Stefano, l’ex-magistrato della Procura di Milano ed oggi parlamentare di Scelta Civica, Stefano D’Ambruoso, uno dei maggior esperti di terrorizzo internazionale, l’europarlamentare della Lega Gianluca Buonanno. Per nulla impensierito dalla piroetta del sindaco di Castano Primo, Giuseppe Pignatiello, eletto in una lista civica, appoggiata dal Pd, che ha prima dato l’autorizzazione alla Festa e, poi, l’ha negata in seguito alle pressioni dell’Associazione Partigiani d’Italia, Iannone anzi ringrazia quanti, Pignatiello, Pd e Anpi, hanno fatto pubblicità al raduno e hanno «contribuito a dare visibilità» alla festa. Fra «i nostri migliori alleati dal punto di vista mediatico», ironizza il presidente del movimento, c’è «il sindaco di Castano Primo e alcuni illuminati esponenti del Pd».
Invitato da Casapound il Pd Fiano rifiuta il confronto democratico
Alla conferenza stampa di presentazione della Festa di Casapound era voluto essere presente anche Vittorio Feltri che ha speso parole durissime contro il divieto piovuto sull’incontro: «lo scandalo è stato vedere la sinistra mostrare la solita ostilità preconcetta» contro Casapound «che si muove e fa politica nel rispetto del codice penale. Una sinistra che cerca sempre di isolare chi non ritiene politicamente corretto e non è omologato», ha sottolineato il direttore di Libero dicendosi «basito e incazzato» per le polemiche sulla Festa.
Nulla meglio del comportamento di Emanuele Fiano, deputato del Pd, renziano di ferro ed esponente della Comunità ebraica, spiega come la sinistra, oggi, intende l’esercizio della democrazia in Italia, una democrazia di fatto sospesa. Fiano, che sul suo profilo Facebook si definisce «sicuramente di sinistra, appassionatamente democratico», era stato invitato dai ragazzi di Casapound alla Festa per confrontarsi civilmente e democraticamente. Ha rifiutato sdegnosamente l’invito del confronto democratico e, insieme alla collega del Pd Eleonora Cimbro ha presentato un’interrogazione sullo svolgimento dell’incontro di CasaPound e di quello di Forza Nuova chiedendo che venissero vietati.
La replica di Iannone non si fa attendere: «Sarebbe stato bello sapere che cosa ne pensa l’onorevole Fiano, invece impegnato a creare cortine fumogene per cercare di isolare e mettere all’angolo CasaPound. Non ce la farà Fiano come non ce la farà nessun altro perché a stravincere sarà la nostra volontà politica e la voce dei militanti».
Alla Festa di Casapound attese 3.000 persone
Il lavoro di preparazione in queste ore ferve. Sono attese circa 3.000 persone da tutta Italia. «C’è gente che è arrivata da tutta Italia, ci sono ospiti illustri, c’è un organizzazione che lavora da tempo per questa iniziativa e all’ultimo minuto, il giorno prima, revocano l’autorizzazione. Non si può», spiega pacato Iannone. E non si contano più gli attestati di stima e le sollecitazioni ad andare avanti che arrivano ai ragazzi sui quali si è abbattuta la vendetta politico-ideologica del primo cittadino. Che è stato convocato dal Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica indetto dal prefetto, Francesco Paolo Tronca per esaminare le problematiche legate allo svolgimento del convegno di CasaPound. Al termine della riunione è apparso chiaro che la bizzarra decisione del sindaco sta mettendo in seria difficoltà tutta la catena di competenze e responsabilità.
«Il Comitato – si legge in una nota fatta diramare dal prefetto al termine della tempestosa riunione – ha preso atto del provvedimento di revoca dell’autorizzazione precedentemente concessa dal sindaco di Castano Primo relativa all’utilizzo di una tensostruttura nel territorio municipale. Le violazioni del provvedimento costituiranno oggetto di un’immediata informativa da parte del Comune di Castano Primo all’Autorità Giudiziaria, con la quale verranno condivisi gli interventi più opportuni».
Casapound denuncia il sindaco di Castano Primo
Nel corso della riunione il sindaco sarebbe stato invitato più volte a fare un passo indietro non poggiandosi, il provvedimento di diniego che ha emesso, su solide basi, né dal punto di vista costituzionale né, tantomeno, dal punto di vista legale. Tanto che l’associazione sportiva La Focosa, il cui presidente, Massimo Trefiletti, responsabile milanese di Casapound Lombardia aveva chiesto e ottenuto tranquillamente i permessi ora revocati, ha deciso ora, per protesta, di rinunciare all’evento avvisando, tuttavia, subito dopo che citerà il sindaco per danni. Sul posto sono attesi, ora, 500 uomini delle Forze dell’Ordine. Ma non per sgomberare i ragazzi di Casapound, quanto per proteggerli dalla furia degli antifascisti militanti. Anpi e anarco insurrezionalisti hanno annunciato che convergeranno verso la Festa Nazionale di Casapound. Il senso è fin troppo chiaro: la democrazia è sospesa, prima arriva il divieto di manifestare liberamente il proprio pensiero, poi arriveranno le botte. Così, regnante Renzi, si esercita la democrazia in Italia.