Classi con il 90% di stranieri? Al Pd va bene così, gli italiani si arrangino

16 Set 2015 9:05 - di Girolamo Fragalà

Eccola, immancabile, l’accusa: «Volere un tetto nelle scuole per gli alunni immigrati è razzismo». Immancabile e scontata. Perché al Pd piace ragionare con gli slogan, con le frasi fatte e soprattutto di criminalizzare tutti coloro che hanno una visione diversa dalla sua. Se poi si tratta di Matteo Salvini, peggio. Fuoco e ironia. E se prima la questione era stata posta con forza dalla destra sin dal 2009, ancora meglio, la platea dei «razzisti» si allarga e si può colpire. Alla serie infinita di dichiarazioni allarmate del Pd si aggiunge l’urlo della “democraticissima” Milena Santerini, proveniente dai montiani di Scelta civica: «Il tetto non ha senso, è una forma di razzismo a fini elettorali».

Il tetto nelle scuole e la battaglia della destra

I centristi montiani e la sinistra facciano un salto indietro nel tempo. Leggano, anche distrattamente, quel che accadde anni fa a Roma, nel quartere Tor Pignattara, con una grossa protesta dei genitori: nella scuola Carlo Pisacane la presenza degli alunni stranieri salì via via fino ad arrivare al 90%. Questo anche perché, molte famiglie avevano deciso di spostare i propri figli: «Come si fa integrazione se nella scuola i bambini italiani sono pochissimi? Quale tipo di scambio culturale può avvenire in queste condizioni?». Sempre i centristi montiani e la sinistra ricordino la risoluzione approvata dalla Commissione istruzione della Camera dei deputati, che poneva l’obiettivo di introdurre il tetto nelle scuole del 30% di alunni stranieri nelle classi. Il motivo? Lo spiegò Fabio Rampelli, attuale capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera: «Bisogna chiudere con la lunga stagione di improvvisazione che ha portato a degenerazioni e squilibri, a intere classi formate prevalentemente se non esclusivamente da bambini stranieri, a trasformazioni urbanistiche di pezzi di città con la nascita di quartieri-ghetto monoetnici, a oggettive difficoltà di promuovere l’integrazione culturale nel rispetto dell’identità italiana, il tutto spesso dovuto a comportamenti irresponsabili, ai limiti dell’insubordinazione. Si può ora tornare a una giusta e armoniosa coesione sociale, garantita solo da una presenza equa ed equilibrata di bambini stranieri». Il Pd legga queste frasi e dica se è razzismo. Forse capirà che proprio è proprio il Pd a essere razzista al contrario. Nei confronti degli italiani.

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