Concordia, 16 anni per Schettino sono pochi: la Procura ricorre in appello
Concordia, un dramma senza fine, un dibattimento senza sosta. La procura di Grosseto ha presentato ricorso in appello contro la sentenza con cui, l’11 febbraio scorso, il tribunale ha condannato Francesco Schettino a 16 anni di reclusione per il naufragio della nave da crociera costato la vita a 32 passeggeri. I pm Maria Navarro, Stefano Pizza e Alessandro Leopizzi non hanno ritenuto congrua la pena comminata all’ex comandante: 16 anni, è il sottotesto del ricorso, sono troppi pochi…
Concordia, la pena non è congrua?
Sedici anni di reclusione, per l’accusa non equivalgono a una pena congrua, e del resto, al processo di primo grado i pm avevano chiesto per Schettino una condanna a 26 anni di reclusione. Una pena poi ridotta di dieci anni (scontata quasi della metà) e che ha eslcuso l’arresto del comandante, e decretata al netto delle aggravanti contestate, che i giudici del Tribunale di Grosseto non hanno riconosciuto (come quella della colpa cosciente). Come noto, infatti, la pubblica accusa aveva chiesto 26 anni e 3 mesi per naufragio colposo, omicidio colposo di 32 persone, lesioni colpose plurime provocate ad almeno altri 110 passeggeri a bordo, abbandono di persone incapaci. E ancora, l’interdizione per cinque anni dal comando. Richieste in parte disattese dalls entenza del febbraio scorso e contro cui adesso la Procura ricorre.
Qualunque sentenza sarebbe inadeguata
E non è tutto: oltre che dai pm Maria Navarro, Stefano Pizza e Alessandro Leopizzi della procura di Grosseto, l’appello alla sentenza è stato presentato anche da alcune delle parti civili. Manca, a questo punto, soltanto il ricorso di Francesco Schettino per chiedere, al contrario, un ulteriore sconto di pena. Del resto, come opportunamente sottolineato a commento della sentenza di febbraio da un papà colpito dalla tregedia – il figlio, morto nel naufragio del 2012 era il musicista pugliese che lavorava sulla nave e che morì per salvare un bambino – e indignato dal verdetto del processo Concordia, «sedici anni per 32 vittime non sono nulla». «È una pena inadeguata – disse l’uomo – ma forse lo sarebbe stata anche se Schettino fosse stato condannato a 26 anni, quanto chiesto dall’accusa. E poi non doveva essere condannato solo Schettino, ma anche chi era in plancia con lui e chi, della Costa, era a terra e non ha fatto nulla». Ma tant’è: ora si vedrà se il ricorso odierno aggiusterà il tiro renderà la pena adeguata al disatro e al dolore che ha provocato.