“Il Corriere della Sera” insiste nel fare il funerale al centrodestra. Ma i sondaggi…
“Berlusconi sembra oramai imprigionato nel vortice dell’indecisione. Non sa che fare, è incerto se scatenare la guerra a Renzi o farsi suo alleato. È cupo, malinconico, catturato da una piccola corte gelosa che lo ha rinchiuso in una fortezza. Promette il grande ritorno e poi diserta persino la festa del Giornale che doveva celebrare l’anno zero di una nuova stagione berlusconiana. Il centrodestra sembra paralizzato dalla stessa sindrome. Forza Italia è evanescente. Il Nuovo centrodestra si divide tra chi vorrebbe andare con Renzi e chi ha voglia di recitare il ruolo del figlioì prodigo, contrito, desideroso di farsi perdonare dal vecchio leader in disarmo”. Pierluigi Battista dedica l’ennesimo editoriale del “Corriere della Sera” allo stato dell’arte nel centrodestra.
Berlusconi non sa che fare e il centrodestra è in disarmo
La tentazione è di mettersi una felpa e di affidarsi al vigore mediáticamente efficacissimo di Salvini. Ma il voto a Salvini è classicamente un voto «identitario», cancella la possibilità di ogni rassembiement, rompe i rapporti con il resto dei moderati d’Europa, consegna la destra alla sua natura più radicale ed oltranzista, forte nel suo insediamento ma incapace di parlare al resto del Paese e a costruire una maggioranza in gradi di scalzare il dinamismo di Matteo Renzi.
Berlusconi è incapace di prefigurare e creare il dopo-Berlusconi.
Un giorno parla di una successione democratica e non monarchica, il giorno dopo uccide la prospettiva stessa delle prima rie. Non sa più trasmettere alla sua Forza Italia un messaggio univoco: vuole essere un partito che segue la lezione di Cameron, della Merkel, di Mariano Rajoy che capeggia con i Popolari ancora il primo partito in Spagna, dello stesso Sarkozy, oppure vuole inseguire a braccetto di Salvini la Le Pen, Farage, Orban nel nome dell’antieuro e della barriere ai profughi che invadono l’Europa. L’Ncd di Aitano doveva essere il volto moderato del centrodestra: missione fallita. Ma se il centrodestra non deciderà in temi ragionevoli il suo destino, il destino stesso si sobbarcherà il compito di assegnargliene uno: la sempre più marcata irrilevanza.