Divergenze nel Cda sull’impegno politico della Fondazione di An
In vista dell’assemblea del 3 e 4 ottobre della Fondazione di Alleanza Nazionale emergono giudizi e posizioni diverse. In una nota pubblicata da Il Tempo, Altero Matteoli, Maurizio Gasparri e Marco Martinelli, ora in Forza Italia, contestano il ritorno alla politica diretta della Fondazione, anche se attraverso il sostegno offerto ad una nuova associazione in cui confluiscano le varie anime della destra. Secondo Maurizio Gasparri una tale scelta presenterebbe “profili di illegittimità”. Per i tre ex esponenti missini, ex dirigenti di An, attualmente componenti del Cda della Fondazione, “la vita delle fondazioni è sottoposta al controllo costante del Ministero dell’Interno e quindi dell’Esecutivo”, mentre il partito politico, per sua natura, ” è intrinsecamente libero di incidere sulla politica nazionale e quindi di contrastare la politica dei governi”. Insomma, ne verrebbe fuori un “contrasto”. In più, i tre esponenti politici contestano che la Fondazione possa finanziare un sodalizio costituente per un partito unitario di destra. “Qualora si procedesse alla costituzione di una associazione e ci fosse la destinazione ad essa di dotazioni finanziarie – aggiungono -si potrebbe ravvisare la violazione dell’articolo 10 c.8 del DL 149/2013 (limite al finanziamento dei partiti da parte di persone giuridiche) e sarebbe inevitabile ipotizzare l’illecita distrazione di risorse dal patrimonio della Fondazione”. Da qui la richiesta di rispettare “le ragioni inequivocabilmente deliberate dall’ultimo congresso di Alleanza nazionale”, salvo, in caso contrario, ricorrere “alle autorità competenti”.
Una minaccia, quest’ultima, ritenuta del tutto infondata da Francesco Biava, vice presidente della Fondazione di An. “Il Cda della Fondazione – ricorda Biava – nella riunione del giugno scorso aveva deciso all’unanimità, anche con i voti di Gasparri, Martinelli e Matteoli, di chiedere un parere sulla possibilità di un impegno politico della Fondazione a due illustri giuristi, come il prof. Antonio Cataudella e il prof. Giovanni Doria, e contestualmente di spostare la data dell’Assemblea da luglio ad ottobre in attesa di tale responso”. Ebbene, nel parere si dice in maniera chiara che la Fondazione di Alleanza Nazionale “può impegnarsi in politica”. “Sulla modalità di questo impegno – spiega Biava – il parere degli avvocati esclude la trasformazione diretta della Fondazione in partito, ma ritiene assolutamente percorribile la creazione da parte della stessa Fondazione di un’Associazione che successivamente si impegni nell’agone elettorale”. Il parere scioglie anche i dubbi sul versante del finanziamento, “possibile nella fase di startup dell’Associazione”. “In ogni caso – sottolinea il vicepresidente – questo punto non pregiudica l’impegno politico della Fondazione, ma solo i suoi aspetti finanziari”. “Di più – conclude Biava – l’aprioristica minaccia di ricorrere in Procura, oltre che totalmente infondata, appare come un atto intimidatorio che colpisce inutilmente l’immagine della Fondazione”.