Fuoco su Verdini: «Sei un saltafosso, i cortigiani sono sempre scomparsi»

28 Set 2015 10:30 - di Giorgia Castelli

Continuano gli attacchi a chi è passato da una sponda all’altra o a chi ha detto addio per fondare un altro partitino. La “caccia ai traditori“, come la chiamano gli esponenti azzurri, è sempre aperta, punto fondamentale per rilanciare la coalizione. Nomi affidabili e nomi nuovi, basta con chi ha sempre pronte le valigie in mano. E lo stesso Silvio Berlusconi fa un affondo: «Nonostante tutti gli attacchi subiti in questi vent’anni, noi siamo ancora qui, anche i nostri giornali continuano a uscire e purtroppo parlano anche delle nostre miserie: grazie ai signori Fitto e Verdini si è parlato soprattutto di questo».

 Gasparri a Verdini: non si scelgono i leader come si sceglie una cravatta

Ed è contro Verdini che si abbatte una valanga di critiche. «Dice Verdini che senza leadership la politica moderna non funziona. Chi vince governa e segna un’epoca, aggiunge. Parole giuste. Ma a parte il fatto che è lecito dubitare che Renzi appartenga alla categoria dei leader che fanno la storia, non c’è l’obbligo per un politico di seguire, facendo il saltafosso, tutti coloro che pro tempore hanno qualche voto in più», afferma Maurizio Gasparri. «Un elettore – prosegue il senatore azzurro – ha tutto il diritto di cambiare idea e voto. Un dirigente politico, se è tale e non un arraffa-roba, non legge i giornali e sceglie il suo leader come la mattina si sceglie una cravatta. Chi cambia leader a secondo delle stagioni, oscillando con disinvoltura tra Scilla e Cariddi, non è uno che vive la storia ma uno che tenta di svoltare la giornata illudendosi di restare a galla. Ne parliamo tra qualche tempo. Se i leader fanno la storia, i cortigiani fanno la cronaca delle miserie. Sono sempre esistiti. Sono sempre scomparsi».

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