Gassmann ci riprova: prende la scopa e pulisce. Il web impallina lui e Marino

1 Set 2015 16:43 - di Priscilla Del Ninno

Alessandro Gassmann torna alla carica: e armato di ramazza e detersivo si immortala nuovamente sui social mentre sponsorizza la sua iniziativa che invita i romani al “fai da te” per le strade della capitale. E dalla teoria alla pratica, l’attore posta sul web un’immagine che lo ritrae a fine lavori di ripulitura di un vicoletto capitolino. «#romasonoio un’ora e dieci di lavoro ed il vicoletto quasi brilla. Settimana prox attacco la scritta in terra!», scrive allora puntuale sul suo profilo Twitter l’attore figlio d’arte.

Alessandro Gassmann armato di scopa

Già, un semplice scopettone e tanta buona volontà: queste le armi con le quali Gassmann jr continua indefesso a voler armare il pugno duro del volontariato (qualora ce ne fosse), dimenticandosi però di puntare contestualmente l’indice contro l’amministrazione capitolina e il suo vertice, Ignazio Marino, responsabili senza scusanti del degrado urbano in cui versa la città eterna. Oltre che dell’onta internazionale rilanciata nelle scorse settimane dalle agenzie di stampa estere al New York Times, ovunque nel mondo… Ed è proprio a questo peccato originale del Campidoglio che il mondo del web si appella per declinare l’invito rivolto dall’attore romano a pulire in prima persone vicoli, strade e piazze: soprattutto dopo aver sborsato non poco per pagare le ultime gabelle comunali destinate ai servizi e prontamente istituite con la legge di stabilità, Tari, Tasi, e chi più ne ha, più ne metta…

L’ira del web contro #romasonoio

E infatti, anche in queste ore, internauti, blog, gruppi e semplicissimi utenti indignati dall’abbandono in cui versa Roma, dal centro alle periferie più degradate, a cui Gassmann si è rivolto, sono tornati a insorgere on line, bocciando severamente la sua richiesta d’aiuto a sostegno della guerra alla spazzatura in strada, alle scritte che imbrattano i muri e a tutte le forme di degrado, figlie dell’incuria amministrativa e della maleducazione estrema. E allora, «pago le tasse ed esigo che l’Ama faccia il suo dovere» è solo una delle tante voci che sottolineiamo del coro di dissensi intonato sul web a furor si popolo. Già, perché proprio di furore popolare si tratta: quella appena citata, infatti, è solo una delle tante, tantissime risposte negative ottenute in questa estate, fino adesso, dall’iniziativa #Romasonoio lanciata da Alessandro Gassman sui social. Un diniego che nasce da lontano: il popolo della Rete, infatti, non perdona l’appoggio tributato on line  nei mesi scorsi dall’attore romano al sindaco Marino. «Grazie anche al tuo sostegno al sindaco, Roma è ridotta a città del terzo mondo», ha ritwittato uno dei romani più indignati: ed è solo una tra le tante voci romane che rispondono all’iniziativa lanciata da Gassman su Twitter. sono molti, infatti, gli internatuti che sui social hanno ritwittato la polemica dell’appoggio garantito nei mesi scorsi dall’attore a Marino, ripostando sul web i suoi “cinguettii” di allora, tornati a girare anche in queste ore e a rinfocolare critiche sociali e dissenso popolare.

L’ironia dei romani

Ma come si può esortare la gente a intervenire in prima persona per tamponare una falla da addebiatare al primo cittadino di Roma e al Campidoglio. Come si può chiedere ai romani di smaltire i rifiuti dalle strade dopo avergli imposto una salata tassa sui servizi destinati ai rifiuti e dopo avergli trasformato le abitazioni in mini discariche, con tanto di spazi obbligatori deputati alla raccolta differenziata? Per non parlare degli scettici che non credono alle «iniziative di facciata» e pretendono dei veri «progetti» per risolvere la situazione. Una situazione arrivata a sfiorare il ridicolo: e infatti, se per combattere il degrado urbano basta armarsi di ramazza e detersivo e pulire il recointo intorno a casa, si chiede uno deiu tanti commentaori on line, per risolvere il problema del dis-funzionamento del trasporto pubblico «dopo aver raccolto la spazzatura devo mettermi a guidare un autobus?». Chissà che l’idea non scateni una nuova campagna sul web…

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