“Marino è il Sindaco. Ma io posso sciogliere il Comune”: Gabrielli avverte
Il messaggio è doppio: la Capitale ha un sindaco solo «che è stato eletto e si deve assumere le sue responsabilità politiche» – che domani rientrerà dalle ferie: « Sì , in questi giorni ci siamo sentiti, tra un’immersione e l’altra…». Il secondo segnale che il prefetto Franco Gabrielli manda a Ignazio Marino, battute a parte, è netto: il Comune di Roma rischia ancora di essere sciolto.
Il Comune di Roma è ancora a rischio scioglimento
Non più per infiltrazioni mafiose, «ma per gravi e reiterate violazioni di legge come previsto dall’articolo 141 del Tuel». Dunque «non ci sarà nessuna diarchia, consolato o con dominio» in Campidoglio, ma se l’amministrazione Marino non cambierà verso questa volta sarà spacciata: «Non farò – dice – il notaio».
«Marino collabori». Di fatto la marcatura a uomo di Gabrielli è già partita.
Guai a chiamarlo super prefetto («Non mi sento super Pippo, ne Mandrake»), ma – si legge su “Il Messaggero” – si capisce subito che dopo il consiglio dei mini stri di giovedì scorso il raggio d’azione (c’è chi la chiama delega di Renzi) di Gabrielli su Roma è molto, molto ampio. Non solo Mafia Capitale e i paletti per mettere in sicurezza il Comune, ma anche, soprattutto, il Giubileo. Tutti i dossier su cui è già operativo. E non a caso il chiarimento – «che aspettavo di fare da 48 ore», come ha confessato ai suoi – è arrivato durante il sopralluogo con il governatore Nicola Zingaretti nella sede, sulla Laurentina, del Nue (il 112).
Nel dubbio il pri mo atto che proporrà Gabrielli sarà quello di istituire una task force
Cinque tecnici provenienti dalla Prefettura e dal Viminale che, rimanendo a Palazzo Valentini senza andare in Comune, passerà al microscopio tutti gli atti approvati dal Comune dallo scorso aprile – periodo in cui la commissione d’accesso ha finito di scavare – a oggi. E’