Marino smentito pure a Philadelphia: non abbiamo pagato noi il suo viaggio

29 Set 2015 15:33 - di Romana Fabiani

“Vengo anch’io/ No tu no/ E perché?/ Perché no”. È un collezionista di scivoloni, un campione di gaffe. Ma da oggi Ignazio Marino è il re delle patacche. Dopo la smentita del Santo Padre sulla trasferta americana del sindaco della Capitale («non l’ho mai invitato», ha detto papa Francesco) arriva la seconda smentita in 24 ore. Questa volta a parlare è il sindaco di Philadelphia che mette fine al giallo del pagamento del viaggio negli States del sindaco girandolone.

Philadelphia non ha pagato

Non è stata l’amministrazione della città americana a pagare la trasferta dell’illustre ospite. «La municipalità di Philadelphia non ha sostenuto alcuna spesa, può darsi che Marino abbia beneficiato dell’ospitalità di qualche amico americano…». Parola di Mark Mc Donald, portavoce del sindaco di Philadelphia Michael Nutter, che smentisce la versione ufficiale fornita dal Campidoglio. L’unica cosa vera è che Marino e il collega di Philadelfia si sono incontrati in Campidoglio lo scorso giugno scorso e che, in quella occasione, il sindaco di Roma è stato invitato a presenziare alla visita papale.

Tutte le balle di Marino

Le colossali balle di Marino (e del suo staff costretto a mettere ogni giorno una “pezza”) stanno facendo il giro del mondo e della rete. Nello spazio di  pochi minuti dalla notizia è un fiorire di pagine Facebook coniate ad hoc sul sindaco che si imbuca alle feste e fa “capoccella” dietro la torta.  Si va dalla pagina “Imbucarsi alle feste con Marino” a quella intitolata “Impedire a Ignazio Marino di imbucarsi a tutti gli eventi”. Anche la politica vuole vederci chiaro dopo la nuova capriola dell’ufficio stampa capitolino che sfodera un’altra versione: a pagare sarebbe stata la Temple University, che aveva inviato Marino a una conferenza. Ma anche questo risulta vero solo a metà visto che il sindaco non è partito da solo.

Fratelli d’Italia: ora basta

«Le “pitocchiate” di Marino sul suo viaggio a Filadelfia stanno facendo il giro del mondo, il patetico susseguirsi di scuse e attenuanti stanno mettendo in ridicolo la nostra città e i romani. Venga in Aula e dica la verità», dice Fabrizio Ghera capogruppo di Fratelli d’Italia in Campidoglio. «Per quale ragione – chiede insieme a Federico Rocca, responsabile enti locali di FdI –  solo sette giorni fa, Marino diede tutta un’altra versione, forse perché giustificare una missione del sindaco, più tre persone, per partecipare a una semplice conferenza sarebbe apparso immotivato per tutti e, quindi, bisognava dare una veste diversa all’inutile trasferta? Di fatto, non ci è dato ancora sapere chi siano questi fantomatici investitori che amano tanto la Capitale e che il sindaco incontrerebbe ogni volta che sale su un aero oltreoceano». 

La verità sui biglietti

Finora risulta che i biglietti aerei in business class per  Philadelphia siano quattro  (per il sindaco, il capo del Cerimoniale, una funzionaria dell’ufficio e un addetto stampa) e siano stati emessi su richiesta del cerimoniale del Campidoglio e fatturati al Comune di Roma. «I biglietti sono riferiti al volo Alitalia per New York AZ 693 con ritorno a Roma in AZ 603. Secondo il Campidoglio due di questi quattro titoli di viaggio, quello del sindaco e quello dell’addetto stampa, saranno rimborsati dall’università. Gli altri è chiaro saranno a carico dei contribuenti. Ovviamente – concludono Ghera e Rocca – siamo in attesa di sapere il costo dei biglietti oltre alle notti in hotel e le altre spese di soggiorno negli Stati Uniti.

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