Migranti, la Danimarca sblocca i treni ma solo per chi va in Svezia
Il contrordine nella mattinata: le Ferrovie danesi hanno ripreso i collegamenti con la Germania. Il servizio era stato sospeso ieri a tempo indeterminato a causa dell’afflusso di “centinaia di migranti”, come aveva annunciato un portavoce della società ferroviaria della Danimarca, Dsb. La Danimarca torna dunque, una possibilità di passaggio, anche se limitata. Riapre infatti parzialmente ai profughi siriani il corridoio che li potrebbe portare in Svezia, una delle terre maggiormente ambite dall’esodo che attraversa in queste settimane l’Europa.
Contrordine “parziale” della Danimarca
La polizia danese ha ricevuto l’ordine di lasciar passare le centinaia di migranti entrati dalla Germania. Il responsabile della polizia, Jans Henrik Hoejbjerg, ha spiegato che gli ufficiali danesi «non possono detenere gli stranieri che non vogliono chiedere asilo (in Danimarca)». Ma Copenaghen resta cauta. Non rinuncia all’obbligo di identificazione per i migranti, pena il ritorno in Germania. Il traghetto che di norma collega Redby con la cittadina tedesca di Puttgarden non potrà ospitare treni ma solo autovetture. E l’autostrada scelta da circa trecento persone per una faticosa traversata a piedi rimane sotto controllo. Se la Danimarca rivede in parte le sue posizioni, la Merkel continua a essere ottimista e ripete «ce la faremo». Non cambia rotta l‘Ungheria, anzi, si prepara. Dopo aver registrato il record di arresti di migranti (3.321, la cifra giornaliera più alta di quest’anno) l’esercito ungherese ha cominciato le esercitazioni militari per preparare i propri effettivi a una stretta sorveglianza della frontiera meridionale con la Serbia. Ne danno notizia i media a Belgrado, citando fonti dell’esercito magiaro. Sul fronte migranti assistiamo a un comportamento eruropeo sempre più “bifronte”.
In Ungheria esercitazioni militari
Nei giorni scorsi il premier Viktor Orban aveva anche annunciato l’invio di militari alla frontiera con la Serbia per affiancare le forze di polizia nel far fronte all’incessante flusso di migliaia di migranti e profughi in marcia lungo la “rotta balcanica”. Intanto anche il fronte greco è sotto pressione. Migliaia di migranti, incluse molte famiglie con bambini, si preparano a entrare in Macedonia dalla Grecia sotto piogge torrenziali, dopo che le autorità greche sono riuscite a registrare circa 17.000 che si trovavano sull’isola di Lesbo permettendogli di proseguire il loro viaggio in Europa. Circa 7.000 persone aspettano nel fango in un campo vicino al villaggio greco di Idomeni per attraversare il confine ed entrare in Macedonia. Altri continuano ad arrivare.