Per gli esodati un’altra beffa: gli sono stati “scippati” 500 milioni di euro
Non c’è pace per gli esodati.Dopo il clamoroso errore della legge Fornero la loro odissea sembra non avere mai fine. E anche quando una legge aveva incardinato la stabilizzazione di quei lavoratori, rimasti nel 2012 senza lavoro e senza pensione, i tecnici del ministero delle Finanze intervengono per portarsi via i fondi residui. Il Mef ha incomprensibilmente tirato il freno a mano sulla VII salvaguardia per gli esodati arrivando a dichiarare che le risorse del fondo ad hoc non spese nel 2013-2014, ovvero 500 milioni di euro sono perdute, in quanto inglobate dalla Tesoreria, dunque, “congelate”. Il centrodestra va all’attacco di questo ennesimo “scippo” agli esodati, denuncia Renato Brunetta. Il governo è in stato confusionale, è caos sulle pensioni e sui conti pubblici, in questo velzer di cifre ecco spuntare l’ultimo “scippo” perpetrato ai danni degli esodati. È la nuova grana per il governo di Matteo Renzi ed al tempo stesso mostra tutte le difficoltà in cui si dibatte la finanza pubblica italiana».
Esodati ancora “scippati”
In contestazione sono soprattutto le cifre. L’intepretazione del Mef abbatte alle fondamenta la legge che aveva istituito il Fondo per gli esodati che prevedeva che le risorse risparmiate andassero utilizzate per la tutela dei lavoratori. Una contraddizione tutta da addebitare alla superficialità e alle contraddizioni interne al Pd, spiegano in Fi. «I conti sono stati contestati dal presidente stesso della Commissione lavoro Damiano, che ha tirato in ballo lo stesso evanescente ministro del lavoro, Giuliano Poletti, che sembra non aver gradito la scelta della Ragioneria generale dello Stato. Ne è derivato un battibecco, con tanto di comunicati ufficiali. E la decisione salomonica: “le stime sul numero dei soggetti interessati, sugli oneri e le risorse necessarie a finanziare gli eventuali interventi” – per far fronte appunto agli esodati – saranno certificati “in una conferenza dei servizi” da tenersi con l’Inps». Resta, naturalmente, l’interrogativo. Questa verifica non poteva essere fatta per tempo, «al fine di evitare l’ennesimo contrasto tra le diverse anime del Pd? Ma soprattutto il problema di creare nuove incertezze tra coloro che ne saranno coinvolti?». Piccoli grandi misteri in seno a un governo che sta prendendo in giro gli esodati da tempo.